Medica e loglio italico: puntare su quantità e qualità con i “tagli giusti”

Quando si valutano le opportunità di produrre determinati alimenti sui terreni aziendali occorre conoscere perfettamente il loro costo di produzione, in che modo tali alimenti verranno impiegati nella razione, cosa andranno a sostituire e, quindi, definire quale sia la convenienza dal punto di vista tecnico ed economico ottenibile dal loro impiego. Naturalmente, vantaggi tecnici ed economici di un certo rilievo sono raggiungibili soltanto se si rispettano target di qualità, che consentano di utilizzare i foraggi in razione in maniera ottimale e con la massima efficienza.

Gli obiettivi di qualità minimi cui puntare sono: per l’erba medica, un contenuto in proteina del 20-22%, un contenuto in NDF inferiore al 35% e una digeribilità della sostanza organica superiore al 75%; per il loglio italico un contenuto in NDF inferiore al 40%, una digeribilità della sostanza organica superiore all’80% e un tenore in proteina attorno al 10-12%. Per ottenere le caratteristiche nutrizionali riportate in tabella, il fattore principale da considerare è il momento in cui effettuare la raccolta.

Il loglio italico deve essere raccolto prima della botticella a completa emissione della foglia a bandiera, mai più tardi. Il periodo ottimale si verifica normalmente, per la Pianura Padana, in un intervallo compreso tra il 10 e il 20 aprile a seconda della zona in cui ci troviamo (a Est prima che a Ovest), dell’andamento delle temperature primaverili e della precocità delle varietà impiegate. L’erba medica va raccolta non appena siano visibili gli abbozzi dei primi bottoni fiorali, ovvero in stadi vegetativi avanzati. Questo significa effettuare il primo taglio attorno al 10-15 aprile e i successivi con una cadenza di 20-22 giorni.

Il secondo cardine fondamentale per avere un sistema foraggero efficiente è quello di adottare metodi di conservazione in grado di limitare fortemente le perdite di sostanza secca, energia e proteina, consentendo di portare nella mangiatoia un alimento con una concentrazione energetica e proteica simile a quella della coltura al momento del taglio. La tecnica in grado di garantire quest’efficienza è sicuramente l’insilamento nelle sue diverse tipologie.

Calendarizzare i tagli

Pianificare il calendario dei tagli, soprattutto quando si tratta di grandi superfici, è di fondamentale importanza per non perdere le occasioni che l’andamento meteorologico concede. La quantità apparentemente esigua di sostanza secca non deve in alcun modo condizionare il rinvio del taglio, né per la medica né per il loglio italico, soprattutto se le condizioni meteorologiche sono favorevoli.

Infatti, tagliare presto ad aprile significa valorizzare nel miglior modo possibile le piogge che solitamente cadono in questo periodo, per ottenere un ricaccio considerevole già ai primi di maggio sia per il loglio italico sia per l’erba medica.

Una programmazione attenta del calendario dei tagli consente di eseguire, per l’erba medica, 7-8 tagli all’anno con produzioni cumulate di sostanza secca per ettaro che variano da 13 a 17 t, a seconda dell’età del medicaio, dell’andamento climatico della stagione, della disponibilità di acqua per l’irrigazione estiva e della tipologia dei suoli aziendali.

Anche per il loglio italico un taglio anticipato nella seconda decade di aprile, dà la possibilità di seminare un mais da considerarsi come un primo raccolto, oppure effettuare un secondo taglio nella prima decade di maggio e seminare ancora con profitto un mais di secondo raccolto,« oppure altre foraggere estive come i sorghi.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 7/2023
Sì ai contoterzisti per produrre foraggi di alta qualità
di E. Tabacco, F. Ferrero, G. Borreani, L. Bertola, L. Comino
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