Latte ovino, i caseifici toscani non rispettano i prezzi

«Il comportamento dei caseifici è incomprensibile e inaccettabile: scaricano sui produttori le proprie difficoltà ed inefficienze, i contratti vanno rispettati sempre”. Così, in una nota, i presidenti di Cia e Confagricoltura della Toscana, Luca Brunelli e Marco Neri, prendono posizione in merito alla questione del prezzo del latte ovino.

«Qualora si intenda apportare delle modifiche – affermano – si concordano con l’altra parte sottoscrittrice, procedere in maniera unilaterale è inaccettabile. Chiediamo alla Regione Toscana di farsi parte attiva, come già avviato, affinché si ristabiliscano nella filiera ovicaprina condizioni sostenibili per tutte le componenti».

Neri e Brunelli evidenziano che si sta parlando della produzione di latte di aprile e maggio, circa il 30% di quella annua. «Servono risorse adeguate che la Regione Toscana deve mettere in campo, ben oltre il 1,2 milioni di euro annunciati dall’assessore Remaschi, per sostenere l’intera filiera, a partire dalla sopravvivenza degli allevatori. Il rischio vero è quello di perdere la protezione della filiera e dunque la tenuta dell’intero comparto, considerato che gli allevatori hanno firmato contratti con i caseifici in cui il prezzo litro era stato fissato verso il reale costo di produzione».

Le due organizzazioni hanno elaborato una proposta in cui si chiede la sottoscrizione di un accordo di filiera vincolante, di cui la Regione Toscana deve essere garante, tra gli allevatori, assistiti dalle rispettive organizzazioni, e i caseifici, il quale stabilisca che il prezzo del latte litro agli agricoltori sia mantenuto invariato e al contempo, mediante risorse regionali si dia un aiuto allo stoccaggio del prodotto e un rimborso spese al congelamento del latte, per distribuire nel tempo la produzione.