Import incerto per i ristalli francesi

Ristalli francesi in stalla italiana

L’emergenza sanitaria che ha colpito la Francia con la dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease) sta creando tensioni nel mercato dei bovini da ingrasso italiani. La decisione del Ministero dell’agricoltura francese del 17 ottobre di bloccare le esportazioni fino al 4 novembre ha lasciato le stalle italiane vuote e aperto interrogativi sulla tenuta del modello padano, fortemente dipendente dai ristalli d’Oltralpe.

Controlli più severi e domanda in crescita

La riapertura del mercato non sarà immediata. Le autorità francesi hanno introdotto controlli veterinari più rigorosi nei centri di raccolta, rallentando le operazioni. Inoltre, la domanda simultanea di capi rischia di creare squilibri tra offerta e richiesta. Gli allevatori italiani, che normalmente importano circa 18.000 capi a settimana, potrebbero arrivare a richiederne il doppio, mentre anche la Spagna e gli ingrassatori francesi aumenteranno gli acquisti.

Prezzi in rialzo e bilanci sotto pressione

I broutards francesi saranno più pesanti per la maggiore permanenza in stalla, con un rincaro già superiore al 50% rispetto al 2024. Se non ci sarà un calo dei prezzi, il fabbisogno finanziario delle aziende italiane rischia di diventare insostenibile.

Normativa sanitaria e rischi di diffusione

Le norme europee vietano l’esportazione dei bovini vaccinati per 14 mesi, nonostante l’immunità sia riconosciuta dopo 28 giorni. Questo potrebbe ridurre ulteriormente la disponibilità di capi, mentre la vaccinazione preventiva nelle zone indenni resta proibita. Le organizzazioni francesi chiedono deroghe e accordi bilaterali per sbloccare la situazione.

Italia alla ricerca di alternative

Negli ultimi mesi, le grandi aziende italiane hanno riattivato canali di approvvigionamento in altri Paesi UE, come Irlanda ed Europa orientale. Tuttavia, i costi logistici e la minore conformazione dei capi rendono queste soluzioni parziali. La scarsità di broutards francesi non si risolverà presto: la riduzione delle nascite primaverili e il calo strutturale dell’offerta mantengono alta la pressione sui prezzi.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 37/2025
Import incerto per i ristalli francesi
di D. Bonfante
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