Il Ceta spinge l’export di formaggi italiani in Canada

Una rapida ratifica dell’accordo Ceta tra Unione europea e Canada. Lo chiede la Cia-Agricoltori Italiani alla luce dell’importanza che l’accordo ha sulle esportazioni del settore lattiero-caseario nazionale. L’accordo riduce infatti le tariffe doganali e le altre barriere commerciali tra l’Ue e il Canada, sostenendo le rigorose norme europee in materia di sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti alimentari e garantendo la protezione delle indicazioni geografiche europee.

Anche grazie a queste norme, nel 2020 l’export di formaggi italiani in Canada ha raggiunto 7.000 tonnellate, soprattutto Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che da soli fanno il 70% del totale, con un aumento del 35,1% sul 2017, anno di battesimo dell’accordo. Le regioni in cui il nostro food viene più esportato sono l’Ontario e il Québec, quest’ultima con grandi margini di crescita per maggiori affinità culturali con il prodotto agroalimentare italiano.

«I vantaggi oggettivi per le nostre imprese sono indiscutibili –dichiara il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- ora la politica deve accelerare sulla ratifica del Ceta per dare competitività al Sistema Italia. Con il riconoscimento e la tutela delle principali denominazioni dop e igp europee, l’accordo ha contribuito a facilitare un commercio equo e sostenibile, nel quadro delle regole internazionali».
Cia chiede un segnale da parte delle istituzioni, anche in vista del tavolo nazionale sul prezzo del latte convocato al Mipaaf per il prossimo 30 settembre a causa dello stato di grande precarietà degli allevatori, che continuano a perdere potere contrattuale.