Grana Padano, nel 2020 consumi ok in Italia e all’estero

Un totale di 5.255.451 forme prodotte pari al +2,2% rispetto al 2019, con 2.112.870 forme (da 37 kg) destinate all’export, che registra così una crescita del 3,4%. L’Europa, con 1.774.007 forme, ha assorbito quasi l’84% delle esportazioni, con un incremento del 4,98% rispetto al 2019, e la Germania, con una crescita del 7,18%, consolida sempre più la posizione di primo acquirente, per un totale di 567.028 forme.

Sono questi i dati salenti del Grana Padano nel 2020 presentati nei giorni scorsi all’assemblea generale dei soci del Consorzio di tutela.
Il vero boom riguarda i consumi retail in Italia cresciuti del 6,4% e dell’1,5% negli altri canali, con 2.900.000 forme vendute, pari al 59% del totale.

«Questi numeri – ha affermato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio – ci consentono di guardare al futuro con speranza e di impostare l’agenda del prossimo quadriennio (2021-2024) sulla base di tre parole d’ordine: sostenibilità ambientale, benessere animale e salubrità».

Nel corso dell’assemblea infatti, è stato illustrato nel dettaglio il percorso quadriennale 2021-2024 del Consorzio, che ha l’ambizione di fare crescere i consumi da un minimo dell’11 fino al desiderato +24%, ricordando che il trend degli ultimi dieci anni si è attestato su un eccellente +2,1% annuo.

«L’obiettivo è superare, entro la fine del 2024, i 6 milioni di forme prodotte per consolidare ulteriormente la leadership quantitativa mondiale – ha annunciato il presidente del Consorzio, Renato Zaghini – Una sfida da realizzare attraverso un percorso nuovo, moderno e ambizioso, che ci consenta di continuare a essere il prodotto dop più consumato al mondo».