L’Organismo di composizione delle situazioni debitorie connesse al prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, istituito dalla Manovra 2025 e operativo da qualche mese (vedi L’Informatore Agrario n. 21/2025, pag. 9), ha svolto una serie di incontri interlocutori con le rappresentanze del mondo agricolo.
Sul tavolo ci sono le migliaia di contenziosi legati alla produzione lattiera in eccesso realizzata dal 1995-1996 al 2008- 2009, per cui restano da esigere circa 1,4 miliardi di euro, cifra che al netto delle sentenze di annullamento e delle somme non esigibili ammonta a poco meno di 900 milioni di euro.
A seguito di questi primi confronti, tenutisi tra fine luglio e inizio agosto, l’Organismo ha attivato una specifica procedura con la quale l’allevatore, dopo aver manifestato il proprio interesse a definire in via transattiva le situazioni debitorie derivanti dalle eccedenze produttive, ha la facoltà di chiedere, previa presentazione di documentazione probante, l’inserimento in uno specifico elenco d’urgenza.
Tutto ciò al fine di rispondere alle preoccupazioni emerse durante gli incontri, nei quali i rappresentanti del comparto zootecnico avevano sollevato perplessità per il protrarsi dell’arrivo di cartelle esattoriali anche dopo la presentazione dell’istanza e avevano chiesto una procedura istruttoria che fosse la più tempestiva possibile.
Le istanze pervenute sono circa 200 (a quanto apprende L’Informatore Agrario).
La posizione degli allevatori
Gli allevatori – sempre secondo quanto apprende L’Informatore Agrario – in particolare quelli con le situazioni debitorie più pesanti o con un lungo iter giudiziario alle spalle, pur apprezzando l’impegno della task force del Governo, continuano a ritenere abbastanza modesti i criteri transattivi individuati.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 30/2025
Composizione quote latte, poche adesioni
di A. Bruni
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