Benessere animale: secondo l’UE si può fare di più

Il miglioramento del benessere degli animali è una priorità politica delle istituzioni europee e nazionali e nello stesso tempo è al centro delle strategie competitive delle imprese zootecniche e dell’intera filiera.

Negli ultimi tempi sono molteplici, diversificati e consistenti gli sforzi degli operatori economici per migliorare le prestazioni su questo aspetto della gestione aziendale, anche per soddisfare specifiche esigenze che vengono dai consumatori. Questi ultimi sono sempre più sensibili alle condizioni di vita degli animali all’interno degli allevamenti zootecnici.

Il 7 aprile la Commissione europea è intervenuta con la diffusione dei risultati di un corposo rapporto di valutazione circa l’efficacia e l’efficienza della strategia europea sul benessere degli animali. In particolare, la Commissione ha voluto comprendere quanto effettivamente la strategia abbia raggiunto i suoi obiettivi e in che misura questi siano oggi coerenti e rilevanti e lo ha fatto attraverso un’analisi dell’efficienza della strategia stessa nell’integrazione degli sforzi nazionali in questo campo.

La valutazione ha rilevato che la suddetta strategia ha contribuito a fissare priorità comuni che hanno portato a miglioramenti nel settore del benessere degli animali in tutta l’Unione Europea, nonché a migliorare la conoscenza e la condivisione delle «best practices» e l’applicazione della legislazione comunitaria in alcune aree specifiche.

Nonostante ciò, nessuno degli obiettivi della strategia è stato tuttora pienamente raggiunto. L’imminente valutazione e revisione della legislazione sul benessere degli animali esaminerà le lacune legislative individuate dal 2012 e cercherà di rendere le norme sul benessere degli animali più adatte allo scopo. Per quanto riguarda l’applicazione, un’attenzione particolare sarà data ai settori a rischio di conformità identificati da questo rapporto.

La valutazione della Commissione si basa su uno studio condotto da un contraente esterno, che ha applicato un approccio misto per rispondere alle domande. I metodi utilizzati comprendevano una ricerca a tavolino, una consultazione pubblica online di 13 settimane, sondaggi mirati e interviste semi-strutturate per garantire una più ampia copertura delle parti interessate. Inoltre, sono stati condotti otto studi di caso per supportare ulteriormente l’analisi.
Filippo De Grazia