Azienda Manerbiese: ottime prestazioni nonostante stoccaggi limitati

Ottenere buone performance produttive ed economiche con una limitata capacità di stoccaggio degli insilati è un obiettivo possibile. A dimostrarlo sono i dati della Società agricola Manerbiese, situata nel comune di Offlaga (Brescia), che conta una lunga attività partita ben 50 anni fa nel 1972. La società consta di 7 soci e 5 aziende, cosa che rende la sua longevità ancora più sorprendente. L’azienda munge circa 390 vacche di razza Frisona e da luglio 2022 conferisce il latte a Granarolo.

La media produttiva delle vacche è di circa 38 kg/capo/giorno con un’ottima qualità: il grasso si attesta attorno a 4,41%, mentre la proteina attorno a 3,41%.

Oltre alla stalla di vacche, la Manerbiese è dotata anche di un impianto a digestione anaerobica per la produzione di biogas ed energia elettrica con capacità pari a 1 MWh. L’azienda coltiva anche una discreta superficie agricola e l’oculata gestione delle produzioni foraggere e di biomasse è uno dei maggiori punti di forza della Manerbiese con il fine di autoprodurre gran parte dei foraggi necessari alle bovine da latte.

Le scelte foraggere

Dei 400 ha aziendali, 100 sono destinati per la produzione di silomais e pastone per vacche, mentre i restanti 300 ha sono coltivati in doppio raccolto, alternando un erbaio autunno-vernino con una coltura estiva. La scelta del vernino, coltivato mediamente su circa 160 ha, è caduta su un miscuglio (triticale, segale, loietto, orzo e veccia) molto precoce che viene raccolto già nel mese di aprile e insilato dopo preappassimento.

I rimanenti 140 ha sono dedicati all’orzo da biomassa per il biogas mediante taglio diretto. La raccolta precoce dei vernini permette di sfruttare a pieno l’intera stagione primaverile-estiva e avere la possibilità di effettuare una coltura estiva per la produzione di silomais (250 ha) e sorgo da insilamento (50 ha, tutto a biogas) nei terreni per i quali l’irrigazione è più problematica.

Fino al 2012, l’azienda produceva insilati esclusivamente destinati al biogas e acquistava esternamente i fieni per le vacche (loietto e medica), con una spesa annua di circa 150.000 euro: la necessità di autoprodurre il più possibile i foraggi per contenere i costi e la difficoltà di reperire foraggi di qualità costante, ha portato la Manerbiese a introdurre l’uso di erbai vernini fino ai giorni nostri con la totale eliminazione dei fieni dalla razione. Questa azienda soffre, come tantissime altre, di una carenza cronica di strutture.

Negli ultimi 10 anni è aumentato il numero degli animali, con riconversione a ricovero animale di vecchie strutture aziendali, ma la più evidente anomalia è la limitata capacità di stoccaggio degli insilati con trincee che come capacità sono rimaste praticamente invariate, nonostante l’enorme espansione nella produzione di insilati. In questo senso la Manerbiese è decisamente sorprendente, per la scelta della gestione delle diete delle vacche volta a riempire e utilizzare quasi tutte le trincee due volte.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 7/2022
Stalla dalle strategie “atipiche” per gestire la variabilità della dieta
di Paolo Berzaghi, Martina Dorigo
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