Vini PIWI il consumatore è pronto

Le varietà PIWI (dal tedesco Pilzwiderstandsfähige, «resistente alle malattie») potrebbero costituire un’innovazione radicale nell’ambito della sostenibilità in viticoltura. Queste varietà, provenienti dall’ibridazione fra Vitis vinifera e altre specie di Vitis, consentono di ridurre fino all’80% il numero dei trattamenti antiparassitari, con un risparmio sui costi per i trattamenti (-58%) e quindi del costo complessivo della gestione del vigneto (-15%).

Ma quale potrebbe essere l’atteggiamento dei consumatori rispetto ai vini da uve PIWI?

La metodologia del questionario e il campione

Uno studio condotto da ricercatori delle Università di Padova e Napoli Federico II ha indagato il tema più in profondità utilizzando un ampio campione internazionale di consumatori di vino. Sono stati coinvolti 752 consumatori in Italia, 858 nel Regno Unito, 856 negli Stati Uniti (856) che hanno compilato un questionario online articolato in 4 sezioni.

Il questionario portava l’intervistato a ricevere un’informazione positiva sui vini PIWI e subito dopo a dichiarare la disponibilità a pagare (DAP) per bottiglie da 0,75 L di vino convenzionale e di vino PIWI, acquistate per due diverse occasioni di consumo (formale: cena di lavoro, regalo, ecc.; informale: consumo domestico o non impegnativo).

Successivamente gli intervistati ricevevano un’informazione relativa a due delle criticità che possono essere associate all’adozione delle uve PIWI (minore valore sensoriale dei vini PIWI rispetto ai convenzionali; perdita di biodiversità viticola locale) e dovevano nuovamente dichiarare la DAP per una bottiglia di vino PIWI destinata alle due diverse occasioni di consumo. Ogni intervistato riceveva in modo casuale una o l’altra delle informazioni.

Il futuro tra domanda e offerta

Lo studio ha confermato con elevata solidità statistica un’apertura dei consumatori verso i vini PIWI. La tecnica di indagine utilizzata, riconducibile all’analisi delle «preferenze dichiarate», certamente non consente di valutare quanto i consumatori effettivamente pagherebbero per i prodotti considerati, ma è in grado di mettere in luce l’atteggiamento degli intervistati rispetto all’oggetto di indagine.

I premi di prezzo riconosciuti ai vini PIWI dagli intervistati riflettono comunque un reale interesse per tali vini che appare particolarmente accentuato per gli acquisti per consumi informali, anche se in tutte e due le occasioni di consumo considerate il grado di interesse per i vini PIWI è influenzato dalle caratteristiche personali dei consumatori con modalità diverse da Paese a Paese, e potrebbe modificarsi per effetto delle esperienze che questi maturano e delle informazioni che acquisiscono.

I vini PIWI rappresentano pertanto un’innovazione rilevante che il mercato potrebbe accettare e che potrebbe mettere il settore del vino nelle condizioni di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici grazie a una drastica riduzione dei trattamenti e delle sostanze distribuite in vigneto.

L’effettiva diffusione delle varietà PIWI dipenderà però dalla disponibilità dei produttori a sostituire le varietà tradizionali.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 4/2022
Vini PIWI il consumatore è pronto
di R. Vecchio, E. Pomarici, E. Giampietri, M. Borrello
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