Si fa sentire l’effetto Covid-19 sulla Cantina Italia

giacenze in cantina

Pubblicati dall’ICQRF sul sito MiPAAF i bollettini Cantina Italia che riportano gli stock di vino detenuti in cantina a fine aprile, strumenti di informazione che durante il periodo di emergenza Covid-19 sono stati resi noti, anche per prevenire fenomeni speculativi, con cadenza settimanale anziché quindicinale.

Complessivamente, alla data del 28 aprile, ci sono quasi 52 milioni di ettolitri detenuti in cantina e, complice lo stato di lockdown che finora ha caratterizzato la fase di emergenza, gli addetti ai lavori guardano inevitabilmente, tra incognite e preoccupazioni, alla prossima vendemmia.


Effetto lockdown

Come accennato, gli stock di cantina ammontano a circa 52 milioni di ettolitri, di cui oltre i ¾ rappresentati da vini Dop e Igp e la restante quota da vini varietali e vini comuni.
Una distribuzione ormai consolidata, caratterizzata da una prevalenza dei vini territoriali sui vini generici. Certamente, per entrambe le macro-categorie, il confinamento e il blocco dei canali di distribuzione ha causato un forte rallentamento delle vendite, tuttavia con velocità e modalità differenti a seconda dei diversi canali di distribuzione.

Valutando i dati di giacenza dei bollettini Cantina Italia emerge infatti una frenata, considerando il leggero calo dei volumi, pari a 384.000 ettolitri, riscontrato su base settimanale, così come gli attuali stock di vino risultano inferiori su base annua di un delta pari a -2%.

Rispetto all’interpretazione complessiva dei volumi, occorre tuttavia considerare che la vendemmia 2018, più abbondante rispetto alla successiva, ha certamente contribuito a generare nei primi mesi 2019 maggiori volumi di vino in giacenza: in effetti, il 30 aprile 2019 erano presenti in cantina oltre 53 milioni di ettolitri di vino, oltre un milione di ettolitri in più rispetto all’attuale rimanenza.


Quali decrementi?

Stando ai dati del registro telematico, le vendite di vino hanno sostanzialmente resistito fino a marzo, probabilmente sfruttando, in un periodo che ha anticipato il lockdown anche nei paesi clienti oltre che in Italia, un effetto-volano dovuto a precedenti ordinativi e commesse.

La forte frenata è invece nettamente percepibile dall’inizio di aprile, considerando che nelle prime due settimane del mese sono stati complessivamente venduti soltanto 950.000 ettolitri, cioè circa 830.000 ettolitri in meno rispetto alla seconda metà di marzo e quasi un milione di ettolitri in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Dall’analisi dei registri, una leggera ripresa – probabilmente dovuta al mantenimento delle attività commerciali destinate al canale della Grande Distribuzione Organizzata – è percepibile nella successiva finestra temporale, dal 14 al 28 aprile, periodo durante il quale è uscito dalle cantine un quantitativo pari a circa 1,1 milioni di ettolitri di vino, comunque in flessione, per circa 200.000 ettolitri, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

In pubblicazione su Vite&Vino n. 3/2020
Cantina Italia, le giacenze al 28 aprile 2020
di Stefano Sequino