Potatura verde in vigneto: la cimatura

La potatura verde 

Si compone di una serie di operazioni volte al controllo dello sviluppo degli organi verdi della pianta, grappoli compresi. Pur restando una scelta corollaria alla migliore impostazione del vigneto in fase di impianto, alla corretta potatura invernale, alla concimazione razionale e così via, essa consente sia di rimediare a eventuali errori precedenti sia di contenere le ripercussioni negative per un avverso andamento climatico.

Cimatura dei germogli

Si identifica spesso con la stessa potatura verde, in quanto di frequente è l’unica operazione effettuata. Consiste nell’asportazione degli apici dei germogli, a partire dalla 9-10° (meglio 11-12°) foglia dopo l’ultimo grappolo: il germoglio così cimato rallenterà lo sviluppo, a tutto vantaggio dell’accrescimento dei grappoli. L’epoca migliore per l’intervento di cimatura si colloca entro i 10-20 giorni dopo la fioritura, permettendo così la formazione di alcune femminelle molto utili in fase di maturazione.

Infatti, così come i tralci presenteranno una lignificazione maggiore a fine autunno se portano delle femminelle abbastanza sviluppate, anche i grappoli si avvantaggeranno della presenza di queste, in particolare se il loro apparato fogliare giovane viene mantenuto efficiente fino alla vendemmia.

Una cimatura effettuata troppo tardivamente, invece, non permetterà alle femminelle formatisi di contribuire attivamente al supporto del grappolo rappresentando solo un “costo” per il bilancio della vite. Con una buona cimatura dei germogli si favorisce anche l’arieggiamento dei grappoli, si facilita il passaggio delle macchine, si migliora l’efficacia dei trattamenti e, come confermano varie esperienze riportate in letteratura si migliora anche la resistenza alla siccità, proprio grazie al freno dell’attività vegetativa, a favore di quella produttiva.

Con viti in equilibrio, particolarmente sulle forme di allevamento a ricadere e in ambienti particolarmente caldi e asciutti, la cimatura dei germogli può essere omessa o comunque rinviata solo in prossimità della vendemmia al fine di favorire la raccolta dei grappoli. Per la sua esecuzione in tempi brevi e, soprattutto, a costi ridotti, si impiegano sempre più spesso le macchine potatrici o cimatrici, il cui lavoro sarà naturalmente reso più efficace dalla scelta di forme di allevamento e di strutture di sostegno adatte.

Sul mercato figurano oggi numerose macchine potatrici o cimatrici, diversificate per dimensioni, tipo di lama falciante o girevole e modalità di lavoro, applicabili alle trattrici in modo estemporaneo o più duraturo e, quindi, anche con costi decisamente variabili.

Nella scelta di una macchina piuttosto che di un’altra il viticoltore dovrà considerare la superficie vitata, le distanze tra i filari e la forma di allevamento, la necessità di sfruttare la macchina anche per la potatura secca, la disponibilità di manodopera qualificata da utilizzare, eventualmente, anche per la rifinitura manuale della potatura invernale.

 

Tratto dal libro Coltivare la vite di E. Corazzina