Mitigare l’influenza del cambiamento climatico in vigneto

Le condizioni climatiche locali e l’andamento meteorologico stagionale influenzano in modo significativo lo sviluppo vegetativo della vite, il decorso della maturazione e più in generale la resa e la qualità delle uve. La viticoltura si trova così a essere condizionata da diversi fenomeni, che possono manifestarsi a scala temporale differente, con durata breve, come gli eventi meteorologici (gelate o grandinate) oppure media (ad esempio la siccità o le ondate di calore) e infine lunga, come i trend di temperatura e precipitazioni in un esteso arco temporale.

Proprio questi ultimi sono sempre più spesso al centro del dibattito pubblico, con crescente attenzione per il loro impatto sulle produzioni agricole. Se i cambiamenti del clima hanno sempre fatto parte della storia della vita sulla Terra, quello che desta maggiore preoccupazione oggi è probabilmente l’intensità e la velocità con cui si stanno manifestando e la necessità di trovare e mettere in campo nuove strategie e modelli colturali per adattarsi alle mutate condizioni.

L’analisi delle serie storiche termometriche evidenzia infatti un generalizzato aumento delle temperature, avvenuto in modo in modo significativo verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso che si è trascinato fino a oggi, in gran parte attribuibile a un aumento dell’effetto serra. Ci troviamo così in una fase climatica più calda rispetto al passato prossimo, con inevitabili ripercussioni anche sulla coltivazione della vite, che sono state tendenzialmente positive per alcuni areali (specialmente quelli più freddi), e decisamente meno per altri. Esistono infine diversi studi che ipotizzano scenari futuri più pessimistici per la viticoltura europea, ma sono sempre caratterizzati ovviamente da un certo livello di incertezza. Anche la viticoltura italiana è stata oggetto di diversi studi (tabella 1).

A Conegliano (Treviso) ad esempio è stata analizzata la relazione tra gli andamenti climatici e la fenologia di diversi vitigni (Tomasi et al., 2011). Dal 1964 al 2009 la temperatura media durante la stagione di crescita ha subìto un incremento di 2,3 °C, che è significativamente correlato a un anticipo nella data di vendemmia (ad es. l’incremento di 1 °C ha provocato l’anticipo di circa 8 giorni) e più in generale della fenologia, registrando una diminuzione nel tempo che intercorre tra le diverse fasi.

Scottature su grappolo

Le uve si caratterizzano invece per un maggiore accumulo zuccherino e minori acidità, che può essere desiderato o meno a seconda dell’obiettivo enologico e dell’areale viticolo.

Un altro problema sempre più sentito è il disaccoppiamento tra la maturazione tecnologica e quella fenolica, così come i fenomeni di scottature degli acini, le rese, la variabilità tra le diverse annate e più in generale tutte le implicazioni che gli stress termico-radiativi e il deficit idrico hanno sulla vite ( foto 1 e 3).

Soluzioni per mitigare gli effetti del cambiamento climatico

Ancora una volta i viticoltori sono chiamati ad adattare i propri modelli colturali a nuove condizioni climatiche, come successo più volte nei 7.000 anni che si sono succeduti alla domesticazione della vite. Gli strumenti peraltro non mancano, sono diversi e adatti a rispondere alle specifiche esigenze dei diversi areali; vediamone alcuni:

  • uso multifunzionale dell’irrigazione a protezione delle gelate primaverili e degli stress termico-radiativi estivi, con sistema d’irrigazione a sprinkler sotto-chioma;
  • uso di sistemi d’irrigazione di precisione basati sulla distribuzione dell’acqua a rateo variabile, in funzione delle caratteristiche idrologiche del suolo, con definizione degli interventi irrigui basati sull’utilizzo di sistemi di supporto delle decisioni (SSD);
  • uso di reti antigrandine con funzione ombreggiante per ridurre gli stress termici e radiativi estivi e i danni delle gelate primaverili;
  • tecniche di gestione della chioma per ridurre gli stress multipli estivi;
  • utilizzo di corroboranti, fertilizzanti fogliari e biostimolanti per mitigare gli eccessi termici e luminosi;
  • uso di portinnesti tolleranti alla siccità per limitare le condizioni di stress idrico.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 11/2023
Mitigare l’influenza del clima: le soluzioni in vigneto
di D. Modina
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