La gestione agronomica influenza la microfauna del suolo in vigneto

microfauna vigneto

Nella valutazione della sostenibilità ambientale i metodi di indagine biologici assumono sempre più rilevanza e vengono utilizzati insieme ai tradizionali metodi chimici e fisici.

Questi metodi biologici prevedono l’impiego di bioindicatori, vale a dire organismi, o parti di essi, o popolamenti naturali che danno informazioni sulla qualità̀ dell’ambiente attraverso risposte identificabili e/o quantificabili. L’intento è quello di esaminare la qualità̀ del suolo tramite l’impiego di bioindicatori in quattro vigneti a conduzione e disciplinari diversi.

Il monitoraggio utilizza sia il QBS-ar (indice della qualità biologica del suolo basato sulla presenza di artropodi), il quale prevede l’assegnazione di classi di qualità̀ biologica a ogni vigneto, sia il rapporto acari/collemboli per analizzare le condizioni biodinamiche del suolo.
Il metodo ipotizza che in un suolo maturo la comunità di mesofauna sia maggiormente adattata alla vita ipogea e assuma note caratteristiche morfologiche. Più la mesofauna è adattata a un determinato suolo e più il sistema è naturale.

In suoli degradati la fauna edafica cerca di vivere negli strati superficiali del suolo e quindi assume dimensioni e forme relativamente ingombranti, con sviluppo di zampe e ali, presenza di furca (appendice per il salto) nei collemboli ed evidente pigmentazione.

Si ritiene, quindi, che il numero di taxa adattati alla vita nel suolo sia direttamente proporzionale alla qualità/naturalità del suolo stesso.

Utilizzando un’appropriata chiave di riconoscimento, il QBS-ar può essere applicato anche da personale non esperto, poiché è sufficiente identificare la mesofauna a livello di gruppo sistematico o di famiglia.

A ogni forma biologica viene assegnato un indice ecomorfologico (EMI) che può variare da un minimo di 1, per le forme biologiche per nulla o poco adattate alla vita edafica (epiedafici), a un massimo di 20 per le forme biologiche che presentano il massimo adattamento alla vita nel suolo (euedafici). Per ottenere il valore finale dell’indice EMI si sommano i punteggi ottenuti da ogni gruppo di specie trovato nel campione analizzato.  Sono stati analizzati 4 vigneti: vigneto convenzionale, protocollo RRR (riduci, risparmia, rispetta), biologico puro, biologico con sovescio e inerbimento.

I risultati

Il terreno dell’azienda convenzionale presenta una classe di qualità biologica del suolo bassa e pari a 3, dovuta alla presenza di dieci gruppi edafici tra i quali solo due euedafici (acari e collemboli).

Con nove gruppi edafici, ma con tre di euedafici (acari, collemboli e chilopodi), il terreno dell’azienda RRR ottiene una classe di qualità un po’ più alta e pari a 4.

Al terreno dell’azienda biologica con sovescio e inerbimento del suolo viene attribuita una classe biologica di 5, con tre gruppi euedafici e assenza di proturi e/o coleotteri edafobi.

L’azienda biologica possiede invece un suolo di classe 6 con almeno tre gruppi euedafici e con presenza di coleotteri edafobi.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 4/2019
La gestione agronomica influenza la microfauna del suolo in vigneto
di V. Linnyk, L. Latella, A. Zanella
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