Buone pratiche per aumentare i microrganismi in vigneto

Foto di G. Battocchio

La presenza dei microrganismi nel suolo migliora l’efficienza d’uso dei nutrienti, l’assorbimento radicale, la resistenza alla siccità, incrementando al contempo i fotosintetati prodotti dalle piante e quindi la qualità e la quantità della produzione in vigneto.

Il ruolo della sostanza organica

I microrganismi si nutrono di letame e compost da residui di potatura. L’ideale sarebbe autoprodurre il compost rimuovendo i residui di potatura e macinandoli in un cumulo, così da ovviare anche a problemi di funghi patogeni del legno, cosa che avverrebbe invece nel caso della trinciatura dei sarmenti nell’interfila. Si raccomanda inoltre di evitare l’utilizzo di letame proveniente da allevamenti animali con uso di antibiotici.

Favorire la biodiversità vegetale

In vigneto le piante selezionano e attirano diverse tipologie di specie microbiche. Andando quindi a favorire la biodiversità vegetale nell’interfila la andremo a favorire anche nel sottosuolo. Gli essudati radicali sono principalmente zuccheri semplici, nutrimento vero e proprio per i microrganismi. Per favorire la produzione e il rilascio di queste sostanze è essenziale lasciar sviluppare le essenze erbacee fino al massimo della loro crescita, poiché solo a quel punto inizieranno a investire circa il 40% della loro energia prodotta con la fotosintesi in essudati radicali.

Evitare il compattamento

Onde evitare suoli compatti e asfittici pratiche come il sovescio possono aiutare nell’incorporare sostanza organica anche agli strati più profondi del terreno, laddove non sarebbe possibile arrivare solo con l’interramento di letame e compost.

Inoculi micorrizici e batterici

Laddove sussiste una scarsa vitalità di base l’uso di inoculi micorrizici è auspicabile. In caso contrario è preferibile usare sostanza organica e attivatori per aumentare la crescita delle specie già presenti in modo da preservare il microbiota autoctono.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 1/2023
Buone pratiche per aumentare i microrganismi del terreno
di M. Broggio
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