Biodiversità vegetale in vigneto, l’importanza nella gestione degli insetti

L’incremento della biodiversità vegetale, con conseguente continuativa presenza di fioriture spontanee, dovrebbe favorire i nemici naturali in quanto fornisce loro ripari e disponibilità di prede, ospiti e alimenti alternativi (soprattutto, nettare e polline). Per studiare gli effetti della biodiversità vegetale negli interfilari dei vigneti sull’artropodofauna utile e sui conseguenti equilibri biologici fra i fitofagi della vite e i loro nemici naturali (insetti predatori e parassitoidi, ragni e acari fitoseidi) è nato Biodiversity Care, un progetto che messo a confronto, per 3 anni consecutivi, in due vigneti del Friuli Venezia giulia, strategie con diversi livelli di disponibilità nel tempo di piante erbacee in fioritura:

  • sfalcio completo, che ha previsto lo sfalcio frequente e contemporaneo di tutti gli interfilari rendendo discontinua la presenza di piante in fiore;
  • sfalcio alternato, che ha previsto lo sfalcio degli interfilari in modo alternato, posizionando lo sfalcio successivo degli interfilari non sfalciati quando erano presenti fioriture in quelli precedentemente sfalciati per garantire la presenza continua di piante in fiore all’interno del vigneto;
  • cover crop a interfilari alterni, che ha previsto la semina di un sovescio a interfilari alterni, con quelli senza cover crop sfalciati in contemporanea;
  • sfalcio alternato + cover crop ogni 5 interfilari, che ha previsto, in aggiunta allo sfalcio alternato, la semina di un sovescio in
    1 interfilare ogni 5 interfilari.

Incremento dei nemici naturali

Gli effetti positivi dell’adozione delle pratiche di incremento della biodiversità (sfalcio alternato e cover crop) in molti casi si sono manifestati già a partire dal primo anno, mentre in altri casi solo dopo due anni indicando che i benefici di queste pratiche possono diventare evidenti solo dopo alcuni anni dalla loro prima applicazione.

Nel vigneto in cui è stato previsto un testimone con interfilari soggetti a sfalcio frequente e completo anche dopo l’introduzione delle pratiche di incremento della biodiversità vegetale, si è potuto osservare come questo fosse sempre caratterizzato da popolazioni di nemici naturali inferiori rispetto ai filari in cui sono state introdotte le cover crop e/o lo sfalcio alternato. L’incremento dei nemici naturali rappresenta un valore  indipendentemente dagli effetti sui fitofagi della vite.

Nel presente lavoro è stata comunque evidenziata una riduzione delle popolazioni delle cicaline della vite rivelando che queste pratiche possono migliorare il controllo biologico dei fitofagi contribuendo a ridurre l’impiego di insetticidi. Tali effetti sono tanto più importanti in quanto la revoca di molte sostanze attive insetticide sta riducendo la possibilità di controllo dei fitofagi mediante l’impiego dei mezzi chimici. Il recente impiego di piretroidi nel controllo della cicalina Scaphoideus titanus Ball, vettore associato alla flavescenza dorata della vite, rende ancora più importante l’adozione di metodi di lotta biologica di tipo conservativo in quanto questi insetticidi sono poco selettivi nei confronti dei nemici naturali e possono favorire pullulazioni indotte di fitofagi della vite, quali gli acari tetranichidi. In tale contesto è presumibile che l’incremento della biodiversità vegetale possa rendere la biocenosi del vigneto maggiormente resiliente alle perturbazioni associate all’impiego dei piretroidi.

I risultati di questo studio indicano che l’incremento della biodiversità vegetale negli interfilari è una strategia promettente che deve comunque essere ulteriormente perfezionata, anche
in abbinamento a strategie di lotta biologica che prevedono il rilascio di nemici naturali, per favorire il ripristino e il mantenimento degli equilibri biologici nell’agroecosistema vigneto. A tale proposito, sono in corso degli studi per verificare se l’incremento della biodiversità negli interfilari favorisce il successo della lotta contro Planococcus ficus.

 

Tratto dall’articolo in pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 34/2023
Biodiversità vegetale, importante ruolo nel vigneto
di A. Noacco, F. Tacoli, E, Cargnus, F. Pavan, V. Zanni
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