Annata viticola 2021, un commento meteo

L’annata viticola 2021 ha presentato condizioni generalmente favorevoli per quanto riguarda la disponibilità di risorse termiche e radiative. In modo analogo, per quanto riguarda la risorsa idrica, la ripresa vegetativa della vite è stata generalmente accompagnata dall’ottimo stato delle riserve idriche dei terreni e questo ha limitato le condizioni di stress idrico nel corso della stagione.

Non sono mancati tuttavia mancati episodi critici per la vite come le gelate occorse il 7 e l’8 aprile (2021) in numerosi areali del Nord e del Centro ed il diffuso stress da eccesso termico che ha caratterizzato il periodo estivo al Centro-Sud. Vanno inoltre ricordate le numerose segnalazioni di danni da grandine nel Settentrione.

Fenologia e gelate 

Le date di inizio germogliamento sono risultate pienamente nella norma rispetto alla media del ventennio 2001-2020. Di conseguenza il 7-8 aprile, in coincidenza della già citata irruzione di gelida aria artica, i vigneti ad altitudini inferiori ai 300 m presentavano una fenologia vegetativa compresa fra BBCH 2 (gemme rigonfie) e BBCH 15 (5 foglie distese) al Nord e fra BBCH 6 (inizio apertura gemme) e BBCH 16 (6 foglie distese) al Centro Italia.

Ciò giustifica i danni da gelo per i quali ci sono giunte segnalazioni dalle regioni del Nord Italia, da Toscana, Sardegna, Umbria e regioni del versante Adriatico fino al foggiano. La figura 5 evidenzia con colori dall’azzurro al blu ed al viola le aree che il 7-8 aprile hanno raggiunto temperature minime inferiori a 1°C e  nelle quali la vite è risultata più esposta ai danni da gelo.

Per quanto riguarda la fenologia riproduttiva, la fase di fioritura è iniziata nella norma rispetto alla media 2001-2020 al Sud, mentre si sono evidenziati ritardi di 4-6 giorni al centro e di 6-9 giorni al Nord. Tali ritardi sono frutto delle anomalie termiche negative registrate nei mesi di aprile e maggio. L’invaiatura (BBCH 81) è stata raggiunta con un ritardo di circa una settimana su tutto il territorio nazionale e un analogo ritardo si può considerare anche per la fase fenologica di maturazione di raccolta (BBCH 89) e per la data di vendemmia.

Risorse termiche e radiative e stress da caldo

Le risorse termiche e radiative sono risultate in complesso nella norma mentre l’analisi dello stress da caldo ha evidenziato valori pienamente nella norma al Nord (227 ore contro le 235 del ventennio 2001-2020; -4%) cui hanno fatto riscontro valori superiori alla norma al centro (+12% e cioè 335 ore contro una media di 299) e del 33% al sud (443 ore contro una media di 333).

Si noti inoltre che lo stress da caldo registrato quest’anno al Sud si colloca al secondo posto dopo quello del 2003 (562 ore), superando lievemente quello raggiunto nel 2012 (433 ore) e nel 2017 (407 ore).

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 5/2021
Annata viticola difficile ma non per tutti
di L. Mariani, G. Cola
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale