Soldi: Accordo quadro strategico per il mais

Cesare Soldi, presidente Ami

«L’Associazione Maiscoltori Italiani è da anni impegnata per la valorizzazione della coltivazione del mais nel nostro Paese, afferma Cesare Soldi, presidente di AMI (Associazione Maiscoltori Italiani). Il nostro impegno prosegue e si è concretizzato ancora una volta con la sottoscrizione dell’Accordo Quadro Mais con gli esponenti di tutta la filiera maidicola nazionale.
La prosecuzione dell’accordo invocato e perseguito dai produttori maidicoli – prosegue il presidente dei maiscoltori – consente di sancire la continuità di un progetto che intende favorire la coltivazione del mais ed è un chiaro ed inequivocabile segnale sulla importanza della filiera maidicola che si innesta e si interconnette con quella zootecnica e con le principali produzioni alimentari dop e igp che ne derivano.
Interconnessione –  prosegue Soldi – ancora più significativa in considerazione del nuovo regolamento europeo sui disciplinari di produzione dei prodotti a Indicazione Geografica di cui l’Italia detiene il primato e che interessa in particolare quelle di origini zootecniche che vedono il mais come principale fonte alimentare del bestiame e del territorio. Ma in poco più di 15 anni abbiamo perso circa il 50% del nostro fabbisogno maidicolo.
Dal 2020 siamo corsi subito ai ripari con un’iniziativa volta a cercare di favorire la ripresa della coltivazione del mais attraverso l’adozione dell’Accordo quadro.
Accordo che ha rappresentato un primo esempio nel nostro paese di un contratto di filiera nel settore mais che deve essere coltivato in Italia con una certificazione ottenuta con specifica documentazione e con una premialità in termini di prezzo riconosciuta dalla filiera. A tale sforzo privato si è affiancato nel tempo la premialità derivante dapprima dal Fondo competitività di filiera e più recentemente grazie al sostegno del Masaf dal Fondo sovranità alimentare.
Con la firma di questo accordo – conclude Soldi – i maiscoltori italiani e tutta la filiera maidicola nazionale sanciscono un patto con una grande valenza, non solo per una questione di orgoglio nazionale, ma più pragmaticamente per il futuro di un settore strategico per la nostra economia con una filiera che vale circa 130 miliardi di euro. Una ulteriore spinta al cui sostegno sarebbe necessario il potenziamento dei contratti di filiera con l’aumento della loro dotazione finanziaria e con il superamento del vincolo di erogazione in regime de minimis ed il tetto di un massimo di 50 ettari».