Riso, gli industriali chiedono un aumento delle semine del 7%

L’Airi, l’Associazione nazionale delle industrie risiere, per il 2021 chiede ai risicoltori italiani di aumentare la produzione di riso Selenio per soddisfare la maggiore richiesta di sushi, e di destinare più ettari anche alla varietà Centauro, utilizzata per la seconda trasformazione in derivati come gallette e farine, riducendo al contrario le superfici a Tondo generico.

Secondo gli industriali è opportuno mantenere alta l’attenzione anche sulle produzioni tradizionali come i risi Carnaroli e Arborio, alla luce dell’andamento positivo dei consumi, che dal 2011 al 2019 sono aumentati di quasi il 30%.

Per l’Airi, il consumo di riso non è in aumento solo per effetto della pandemia da Covid-19, ma, al di là dell’emergenza, ci sarebbero ampi spazi di crescita, con buone prospettive di collocamento anche per gli Indica, la varietà più rappresentativa del gruppo Lungo B.

Tradotte in numeri, le richieste di Airi si sostanziano in un aumento di oltre 16.000 ettari delle superfici risicole nazionali, che dai 227.000 ettari circa del 2020 dovrebbero spingersi quest’anno a 243.500, con una crescita degli investimenti di circa il 7%.

Sull’argomento andrebbe comunque considerato che, oltre all’incertezza dell’attuale fase congiunturale, i dazi sui risi provenienti dai Paesi meno avanzati (Pma), introdotti con la clausola di salvaguardia, già alleggeriti in linea con quanto disposto da Bruxelles, cesseranno del tutto a partire dal 2022. Uno scenario che andrebbe di nuovo a penalizzare in Europa i risi Indica italiani, che sul fronte dei costi non sono in grado di competere con quelli asiatici.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 3/2021
L’industria chiede di seminare più riso
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale