Prezzi grano duro 20 ottobre 2025

I prezzi del frumento duro nazionale sono in lieve ripresa. Prezzi invariati in Francia.
I prezzi del frumento duro nazionale sono in lieve aumento.
A Milano per il momento rimane tutto invariato: il “fino” Nord vale 284,50 euro/t; il “fino” Centro 301,50 euro/t.
A Foggia il “fino” è stato rilevato in rialzo di 5 euro/t e vale ora 287,50 euro/t; le restanti categorie restano invariate.
A Bologna è stato rilevato un aumento di 2 euro/t per tutte le categorie e provenienze: il “fino” Nord vale 274,50 euro/t e il “fino” Centro 286,50 euro/t.
L’impressione è che, in attesa della merce canadese del nuovo raccolto, ci sia un rinnovato interesse per merce proteica nazionale.
In Francia per Port-La-Nouvelle il prezzo è fermo a 243,50 euro/t per merce resa al porto.
Andamento dei prezzi nazionali del grano duro
Prezzi grano duro 13 ottobre 2025
I prezzi del frumento duro nazionale sono invariati. Ancora cali in Francia.
I prezzi del frumento duro nazionale sono rimasti invariati in tutta Italia per la terza settimana di seguito.
A Milano il “fino” Nord vale 284,50 euro/t; il “fino” Centro 301,50 euro/t.
A Foggia il “fino” vale 279,50 euro/t; il “bio” è invariato a 332,50 euro/t.
A Bologna il “fino” Nord vale 272,50 euro/t e il “fino” Centro 284,50 euro/t.
In Francia per Port-La-Nouvelle il prezzo rilevato venerdì è 243,50 euro/t (-1,25 euro/t) per merce resa al porto.
Prezzi grano duro 6 ottobre 2025
I prezzi del frumento duro nazionale sono invariati. Ancora cali significativi in Francia.
I prezzi del frumento duro nazionale sono rimasti invariati in tutta Italia per la seconda settimana di seguito. A Milano il “fino” Nord vale 284,50 euro/t; il “fino” Centro 301,50 euro/t. A Foggia il “fino” vale 279,50 euro/t; il “bio” è invariato a 332,50 euro/t.
A Bologna il “fino” Nord vale 272,50 euro/t e il “fino” Centro 284,50 euro/t. Invariate anche le semole e i cruscami.
In Francia per Port-La-Nouvelle il prezzo rilevato venerdì è 244,75 euro/t per merce resa al porto (-4,50 euro/t). I ribassi sono dovuti, secondo gli analisti francesi, all’impatto ribassista delle importazioni italiane dal Canada.



