Granaio Italia di rinvio in rinvio

Ci sono delle novità in vista per quanto riguarda l’applicazione dell’obbligo di registrazione delle operazioni di carico e scarico nel settore dei cereali e dei relativi derivati (il cosiddetto Granaio Italia) introdotto, tra polemiche mai sopite, con la legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 30 dicembre 2020, articolo 1, comma 141).

L’articolo 18 del cosiddetto decreto mille proroghe (decreto legge 30 dicembre 2021 n. 228), contenente le disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, ha preso atto delle difficoltà incontrate e ha previsto la proroga al 30 aprile 2022 del termine ultimo entro il quale il Mipaaf è tenuto ad emanare il provvedimento applicativo con il quale fissa le regole per il funzionamento del registro telematico nella filiera cerealicola (Granaio Italia).

La legge di bilancio del 2021 aveva indicato una tempistica di massimo 60 giorni per pubblicare il decreto ministeriale che, pertanto, doveva essere pronto per i primi giorni di marzo 2021.
In questi mesi ci sono state alcune bozze di provvedimento che i servizi Mipaaf hanno discusso con i rappresentanti della filiera, senza però arrivare a una definitiva approvazione.

L’ultima bozza prevede una fase transitoria, con un periodo di sperimentazione di un anno, prima di arrivare al monitoraggio a pieno regime delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale, da realizzare, come per l’olio di oliva, sul portale del Sian.

Durante la fase transitoria non si applicano le sanzioni stabilite nella legge istitutiva di questo nuovo sistema di monitoraggio amministrativo nel settore agroalimentare, le quali risultano piuttosto dissuasive, portando a ammende pecuniarie elevate in rapporto al fatturato aziendale ed all’infrazione commessa e, nei casi più gravi può arrivare anche alla chiusura temporanea dell’attività.
Sono previste delle sanzioni per i piccoli quantitativi (5 tonnellate annue per singolo prodotto). L’obbligo riguarda anche le imprese agricole.

Pare che nell’ambito del dibattito parlamentare per la conversione in legge del decreto mille proroghe che dovrebbe avvenire entro la fine del corrente mese di febbraio, si sia manifestata la volontà politica di prolungare la proroga fino al 31 dicembre prossimo. In questo modo, si inizierà a parlare di registro di carico e scarico cerealicolo solo nel 2023.