La guerra dei dazi con la Cina mette in ginocchio la soia USA

La guerra dei dazi tra USA e Cina sta costando agli agricoltori americani fiumi di denaro per le mancate esportazioni di soia, di cui Pechino è il maggiore acquirente mondiale.
Difficile immaginare una situazione più complessa, dal momento che nella consueta tornata di acquisti autunnali, che garantiscono normalmente la copertura del 40% del fabbisogno di soia estera del Dragone, il gigante asiatico si è rivolto pressoché esclusivamente ai fornitori sudamericani, sospendendo del tutto gli acquisti dagli USA.
Va detto che, nel contesto dei rapporti già tesi tra Washington e Pechino, le spedizioni di soia a stelle e strisce oltre la Grande Muraglia avevano già subìto una drastica riduzione negli ultimi anni, con il volume d’affari che dai quasi 18 miliardi di dollari del 2022 è sceso l’anno scorso a 12,2 miliardi, in base ai dati del Dipartimento americano dell’agricoltura.
Sono ancora molti i nodi da sciogliere in una trattativa in salita che nei giorni scorsi ha subìto tra l’altro una brusca battuta d’arresto, con l’annuncio dell’entrata in vigore di nuove tariffe del 100% sulle merci cinesi dal primo novembre.

Cala del 51% il valore dell’export di soia

La situazione è drammatica per gli agricoltori americani, che alla Cina destinano normalmente il 45% delle vendite all’estero di semi di soia.
I dati dicono che da gennaio a luglio di quest’anno le spedizioni del prodotto americano si sono ridotte del 39% a volume e del 51% in valore, causando perdite per miliardi di dollari.
Pronto un piano di aiuti
Ci sarà un piano di aiuti massiccio, che dovrebbe muovere risorse a sostegno degli agricoltori tra i 10 e i 15 miliardi di dollari, rivelano fonti vicine alla Casa Bianca.
Liquidità necessaria a garantire le prossime semine in una fase di crisi generale dell’economia rurale americana.