Alluvione in Emilia-Romagna, danni gravi ai seminativi

Gli eventi climatici che hanno colpito l’Emilia-Romagna mettono a repentaglio la posizione di leadership del settore sementiero italiano, secondo per produzione a livello europeo e fra i primi produttori al mondo. Auspichiamo che il Governo possa attuare tutte le misure possibili a favore di un comparto fortemente strategico per il sistema agro-alimentare italiano. A chiederlo è Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane.
Le coltivazioni sementiere sono largamente diffuse nelle zone maggiormente colpite dall’alluvione. In Emilia-Romagna si realizza la totalità delle produzioni sementiere di barbabietola da zucchero che coprono il 60% del fabbisogno mondiale di sementi di questa specie; circa il 40% di tali produzioni sono localizzate nelle zone della Romagna interessate dalle inondazioni e ora rischiano di essere azzerate o fortemente compromesse.
Altre realtà sementiere altamente qualificate e produttive dell’Emilia-Romagna che hanno subito ingenti danni riguardano le specie orticole, con coltivazioni da alto reddito come i cavolfiori o di grande interesse commerciale come l’erba medica.
“I tragici avvenimenti degli ultimi giorni hanno causato danni ingenti e non ancora quantificabili, che avranno importanti ricadute negative sul comparto sementiero, in particolare della barbabietola da zucchero e delle specie ortive, con effetti che si trascineranno anche nei prossimi anni, ha dichiarato Alberto Lipparini, Direttore di Assosementi. I ristori previsti dal Ministero dell’Agricoltura e dalla Regione Emilia-Romagna devono salvaguardare l’operatività di un tessuto produttivo strategico e fortemente insediato sul territorio come il nostro”.
“Le mancate produzioni provocate dalle inondazioni rischiano di portare al blocco degli stabilimenti sementieri, con inevitabili ripercussioni sull’impiego di manodopera e ricadute negative sul diffuso indotto che il settore genera. Ci aspettiamo dalla politica un aiuto importante per un comparto che genera ogni anno un miliardo di euro di fatturato e che svolge un ruolo fondamentale per l’agricoltura in termini di sicurezza alimentare, qualità delle produzioni e sostenibilità ambientale” ha concluso Lipparini.