Il futuro del girasole passa dalle strategie integrate

Al di là delle annate fortunate o meno sul fronte delle rese, il girasole resta una coltura strategica a livello nazionale, soprattutto in contesti pedoclimatici complessi come le colline non irrigue dell’Italia centrale. Se da un lato produzioni medie di 25 q/ha rappresentano oggi il limite al di sotto del quale la redditività diventa difficile, dall’altro il bilancio di autoapprovvigionamento del 15% conferma gli enormi spazi di mercato per questa coltura.
Gli attuali costi di produzione, in un mercato premiante ma molto volatile, non lasciano spazio a errori: genetica, diserbo e tecniche agronomiche devono essere applicati con una logica di strategia combinata, in una vera sinergia tra fattori produttivi.
Questo è il messaggio emerso con forza dall’evento organizzato da Syngenta a Montegranaro (Fermo), con media partner L’Informatore Agrario, dal titolo «Tutto il mondo del girasole».

Innovazioni a 360°

La genetica è stata al centro dell’intervento di apertura di Denio Mochi, Oilseeds & DFC technical product manager di Syngenta: «I nostri ibridi Sulfo HO come Sumerio, che si distingue per la grande versatilità di impiego, adattandosi a ogni tipo di terreno e mostrando ottime performance anche nelle semine ritardate, o Suliano, caratterizzato da elevato stay green, elasticità della pianta e tolleranza alle pressioni fungine, rappresentano i pilastri su cui si fonda una coltivazione del girasole moderna, efficiente e competitiva».

La sala che ha ospitato l’evento

Mirco Fabbri, malerbologo dell’Università di Bologna, ha sintetizzato le strategie per controllare al meglio le infestanti del girasole: «Prevedono la preparazione anticipata del letto di semina (falsa semina) con interventi di diserbo a base prevalentemente di glifosate da solo o in miscela con altri prodotti. Partendo da un terreno pulito, è ormai fondamentale l’impiego di erbicidi di pre-emergenza per tutte le varietà di girasole, siano esse convenzionali, Clearfield® o Express® Sun, al fine di gestire le infestanti difficili e/o resistenti».
Fabbri ha anche anticipato i risultati di efficacia della novità protagonista dell’evento: Boxer Evo, nuova soluzione per il diserbo in pre-emergenza del girasole, al centro dell’intervento di Mattia Fumagalli, arables technical crop manager Syngenta. «Boxer Evo è un erbicida a base di prosulfocarb + diflufenican, sostanze attive che offrono un ottimo e prolungato controllo delle infestanti graminacee e dicotiledoni, con un’accentuata selettività per le colture. In miscela con pendimetalin offre un controllo completo delle malerbe in condizioni di forte pressione di graminacee primaverili. In un’ottica di avvicendamento colturale frumento-girasole tipica del Centro Italia, è un’ottima soluzione per la gestione dei loietti resistenti e delle crucifere, difficili da controllare in post-emergenza nel frumento» ha aggiunto Fumagalli.
Chiara Mariotti, field crop expert arables area Centro di Syngenta, ha presentato le soluzioni dedicate alla difesa e alla nutrizione integrata, a partire da quelle pensate per potenziarne l’effetto starter: «Un’emergenza e una crescita tempestiva limitano il danno da volatili e la competizione delle infestanti – ha detto Mariotti. Sul fronte della nutrizione, un ruolo sempre più importante è quello dei prodotti come YieldON e Megafol, che applicati nei momenti di stress abiotici permettono alla coltura di superare rapidamente gli arresti di crescita».
A Dario Manuello, cp arables & seedcare marketing manager di Syngenta, è spettato il compito di tirare le fila dell’offerta integrata della multinazionale per il girasole: «Negli ultimi anni abbiamo osservato un cambiamento significativo nella tipologia di infestanti, tanto che oggi il 90% delle varietà di girasole presenta tolleranze agli erbicidi. In questo scenario, la genetica sviluppata da Syngenta si conferma perfettamente adatta alle condizioni dell’area del Centro Italia.
Per ottenere il massimo in termini di produzione e qualità, è fondamentale supportare il girasole in tutte le sue fasi: dal vigore iniziale alla difesa fitosanitaria, fino alla corretta concimazione. In questo contesto, Boxer Evo si propone come l’erbicida di base ideale per proteggere il girasole».

Coltura strategica

«Il girasole rappresenta una coltura strategica per questa area, grazie al suo ruolo di coltura da rinnovo nella rotazione con il frumento e alla possibilità di beneficiare di un contributo accoppiato – ha concluso Emilio Romagnoli, sales area manager area Centro – ed è assolutamente in grado di offrire reddito ai coltivatori, che però devono seguire un approccio agronomico rigoroso». Come ormai tutti i seminativi, la redditività va legata agli investimenti in innovazione, non alla speranza di un’annata fortunata.

Lorenzo Andreotti