Acqua e agricoltura: sinergie contro il cambiamento climatico

irrigazione mais

Assieme al suolo l’acqua è il primo fattore di produzione in agricoltura, che si parli di irrigazione per aspersione o a goccia, infiltrazione laterale o semplicemente pioggia, infatti, le colture italiane da nord a sud hanno bisogno di questa risorsa, che come tale va impiegata nel modo più razionale ed efficace possibile.

Questo obiettivo, comune a qualunque filiera agroalimentare, è raggiungibile grazie all’innovazione tecnologica e alla Ricerca, che continua a fornire agli “utilizzatori finali” delle risorse idriche strumenti mirati, a patto però che anche questi ultimi siano pronti (e correttamente formati) ad utilizzarli.
Questo in estrema sintesi quanto emerso dalla Tavola Rotonda “Acqua e agricoltura” organizzata nell’ambito del Simposio «AISSA#under40: Acqua e agricoltura» tenutosi a San Donà di Piave (Venezia) lo scorso 17 maggio.

 

Alcuni dei partecipanti alla Tavola Rotonda, da sinistra: Silvio Balloni (CONAF); Michele Perniola (Università degli Studi della Basilicata); Alessio Picarelli (Autorità di bacino distrettuale del fiume Po); Lorenzo Andreotti (L’Informatore Agrario); Gianpaolo Rossi (Consorzio di Bonifica Adige Po); Franco Tosini (Veneto Agricoltura); Donato Loddo (CNR)

 

Dopo la presentazione dell’evento da parte di Carlo Nicoletto e Carmelo Maucieri, ricercatori del dipartimento di agronomia, alimenti, Risorse naturali, animali e ambiente (Dafnae) dell’Università di Padova, i lavori sono iniziati con l’intervento di Donato Loddo, ricercatore dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR. «Il miglioramento dell’efficienza dei sistemi irrigui – ha evidenziato Loddo – è una tematica centrale per la Ricerca italiana, che sta portando avanti moltissime sperimentazioni, dalla conoscenza sempre più approfondita dei fabbisogni idrici delle colture agrarie agli studi sugli stress passando per l’irrigazione di precisione e l’implementazione di sistemi di supporto alle decisioni sempre più semplici da utilizzare».
Altra tematica centrale quando si parla di acqua ed agricoltura è il cambiamento climatico, una sfida che va affrontata in rete, con un’ottica orientata alla risoluzione dei conflitti che spesso interessano il rapporto tra “fornitori” ed “utilizzatori”, vale a dire Consorzi e agricoltori.

Comunione di intenti per salvaguardare l’acqua

Durante la tavola rotonda – a cui hanno partecipato tecnici, docenti universitari, rappresentanti del mondo dei Consorzi di bonifica, degli allevatori e dell’Ordine degli agronomi – i temi affrontati hanno spaziato su tantissimi aspetti: progetti di riqualificazione naturalistica per aumentare la qualità dell’acqua del Po, sistemi innovativi per la gestione irrigua in orticoltura, l’importanza della sanità dell’acqua per l’allevamento dei bovini da carne e la pianificazione del distretto idrografico del Po per aumentare la “resilienza del territorio e dell’ambiente” solo per citarne alcuni.
Dai vari interventi è inoltre emersa chiaramente l’esigenza di un’azione comune contro il cambiamento climatico, un messaggio che incita a superare gli schieramenti per mettersi tutti dalla stessa parte della carreggiata per proteggere il bene comune per antonomasia, l’acqua.