Dalla carenza all’eccesso: un cambio di scenario repentino quello delle patate, maturato in un contesto iniziale di forte deficit produttivo e di conseguente impennata dei prezzi.
È stata una vera e propria corsa alle semine nelle campagne europee, dove si prefigura adesso una crisi da sovrapproduzione e un altrettanto rapido dietro front dei listini. Sui mercati, infatti, il barometro già segna burrasca.
Secondo la North-western european potato growers (Nepg), l’associazione che riunisce i quattro grandi Paesi produttori dell’Europa nordoccidentale, il prezzo medio alla produzione delle patate a inizio estate è crollato a 7,50 euro/q, mentre pochi mesi fa (a febbraio) orbitava attorno ai 30 euro/q, un valore quattro volte più elevato.
Crescita oltre le stime
A spingere sull’acceleratore è stata soprattutto la Francia dove si prevedono incrementi di superficie compresi tra il 10% e il 13%, con prospettive di crescita in termini assoluti tra 18.000 e 24.000 ha.
Nei giorni scorsi l’Union nationale des producteurs de pommes de terre (Unpt), organizzazione di riferimento dei produttori francesi di patate, ha diffuso le sue prime proiezioni per la campagna 2025: nonostante un leggero calo del rendimento medio, stimato attorno a 43 t/ha (-5% rispetto al 2024), la produzione di patate nel Paese d’Oltralpe potrebbe raggiungere 8,5 milioni di t, vale a dire circa 900.000 t in più rispetto allo scorso anno.
Un livello di fatto mai toccato negli ultimi dieci anni.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 30/2025
Per le patate è allarme sovrapproduzione
di F.Pi.
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