Microalghe su lattughino efficaci contro lo stress idrico

A sinistra piante trattate con microalghe, a destra piante non trattate

Il lattughino è coltivato quasi esclusivamente in ambiente protetto e, quindi il suo fabbisogno idrico risulta elevato, e tenuto conto delle problematiche climatiche che stiamo vivendo negli ultimi anni, le aziende specializzate su tale coltura rischiano di subire gravi perdite, soprattutto se site in aree in cui le disponibilità idriche per l’irrigazione non sono garantite tutto l’anno.

Per questo motivo, la ricerca sta studiando soluzioni in grado di garantire una produzione costante nell’arco dell’anno, senza subire pesanti ripercussioni sulle rese e sulla qualità dei prodotti raccolti. Tra le possibili soluzioni un posto di rilievo è occupato dall’utilizzo dei biostimolanti e, in particolare, delle microalghe marine.

Una sperimentazione svolta dal Difarma – Dipartimento di farmacia dell’Università degli studi di Salerno in collaborazione con il CREA-ZA, Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura di Lodi e l’Azienda Agricola Schettini di Battipaglia (Salerno), ha evidenziato come i trattamenti con le microalghe hanno dimostrato risultati molto interessanti nella riduzione dello stress idrico, confermando che l’applicazione fogliare delle microalghe e in particolare della Nannochloropsis gaditana, rispetto al controllo non trattato, ha evidenziato una buona produzione in termini di peso fresco fogliare, mantenendo allo stesso tempo un valore di conduttanza stomatica basso, che si traduce in poca traspirazione e, quindi, minore consumo di acqua.

Dai dati analizzati al momento della raccolta (60 giorni dalla semina – tabella 1), le piantine trattate con Nannochloropsis gaditana (T2) hanno riportato il valore più elevato in termini di peso fresco delle foglie, circa 3,8 volte più alto del controllo trattato solo con acqua (T7).

Tuttavia, anche gli altri estratti microalgali, fatta eccezione di T5 (Tetraselmis suecica) e T1 (Isochrysis galbana), hanno evidenziato valori di biomassa aerea maggiori rispetto alle tesi trattate con prodotto commerciale (T6) e solo con acqua (T7).


Per quanto riguarda i parametri fisiologici, il valore dell’indice SPAD (parametro utilizzato per monitorare indirettamente la concentrazione della clorofilla in foglia) è risultato simile in tutte le tesi trattate con microalghe, fatta eccezione per la tesi T7, trattata solo con acqua che, come si poteva prevedere, ha riportato un valore drasticamente basso.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 12/2022
Microalghe su lattughino efficaci contro lo stress idrico
Di V. Alfano, R. Cavaliere, B. Pintus, E. Biazzi, A. Tava, M. Cucino, E. De Falco, A. Vitti, D. Ronga
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