Caldo e trasporti mettono in crisi il pomodoro

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Non solo il clima. Alle temperature roventi, con la colonnina di mercurio che ha superato i 45 gradi, si è aggiunta quest’estate la paralisi dei trasporti: fattori che stanno mettendo a repentaglio la filiera del pomodoro da industria, eccellenza del made in Italy.

Secondo Coldiretti, il 20% del pomodoro da industria nel Sud Italia è andato perso a causa delle alte temperature. Rispetto allo scorso anno – denuncia l’organizzazione agricola – sono venuti inoltre a mancare i mezzi e i conducenti necessari a trasferire il raccolto negli stabilimenti di lavorazione della Campania e della Puglia, senza peraltro che sia stato ancora possibile risalire alle ragioni di questa carenza di autotrasportatori.

Il timore è che dietro comportamenti apparentemente inspiegabili si celino manovre speculative orchestrate da alcuni utilizzatori industriali per abbattere i prezzi riconosciuti agli agricoltori, che rischiano adesso di scendere sotto i costi di produzione. Non a caso alcune industrie di trasformazione hanno già comunicato l’intenzione di abbassare le quotazioni di ritiro della materia prima rispetto a quanto pattuito.

A giudizio della Cia-Agricoltori Italiani, per il pomodoro da industria ci sarebbero insomma le condizioni per attivare anche quest’anno la mancata raccolta da parte delle organizzazioni dei produttori, nell’ambito delle misure di prevenzione e gestione delle crisi previste dall’ocm ortofrutta.

Sarà molto difficile – sottolinea la Cia – che si raggiungano le quantità prodotte del 2020, nonostante quest’anno il Centro-Sud, complessivamente, abbia fatto registrare un aumento del 14% delle superfici coltivate a pomodoro da industria.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 26/2021
Pomodoro, sud in crisi per caldo e fermo trasporti
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