Varietà note e filiera corta per il futuro del susino

La realizzazione di un impianto di susino a elevata sostenibilità ambientale deve tener conto delle esigenze della specie e delle caratteristiche pedoclimatiche degli ambienti di coltivazione. Ricorrere a materiale certificato per l’impianto è il primo presupposto. In generale le forme di allevamento più diffuse soprattutto per il susino europeo sono quelle a vaso classico con densità di circa 400-600 piante/ha.

Nei susini appartenenti al gruppo cino-giapponesi sono diffuse le forme a palmetta libera o vaso ritardato con densità da 600 a 1000-1200 piante/ha.

Nell’Agro Pontino gli impianti a palmetta di Crimson Glo con portamento assurgente, vigoria elevata a polpa rossa o TC Sun con elevata produttività a polpa gialla, innestati su portinnesto mirabolano 29C, sono allevati in file distanti 4 m con intervalli interfila di 1,2-1,3 m.

Il vantaggio riguarda anche la semplificazione di alcune operazioni come la legatura, mentre la potatura viene agevolata. L’idea che ricorre è quella di favorire una minore produzione per pianta con standard qualitativi più elevati.

Adottare tecniche colturali innovative

Le piante sono generalmente protette da teli antigrandine di colore giallo. Nell’azienda Bertani (Bertani Roberto, Latina) è stata effettuata sulla cultivar Fortune, una sperimentazione con teli di colorazione diversa (bianco, nero, giallo) raccogliendo in maniera differenziata i frutti prodotti.

I risultati hanno evidenziato che la rete gialla favorisce una migliore penetrazione e distribuzione della luce soprattutto nella parte bassa della chioma che stimola la vegetazione (+20%) utile soprattutto su quelle varietà caratterizzate da bassa vigoria.

Un’altra forma di allevamento del gruppo cino-giapponesi, che si sta sperimentando con buoni risultati è la forma a Y. Questa forma di allevamento, molto presente nella zona, è stata realizzata nell’azienda Maniero Deborah con un concetto nuovo sfruttando i pali alti 4 metri fuori suolo che sorreggono la rete antigrandine gialla. Due cordini posti a 2,40 m di altezza e 1,10 m di distanza dal palo alto, paralleli rispetto la fila sostengono le piante con asse inclinato impiantate a quinconce.

Nell’azienda Maniero Deborah (Latina) l’impianto, innestato su mirabolano 29C, è stato realizzato con le cultivar Crimson Glo e Fortune poste a una distanza sulla fila di 0,65 m e 0,75 m rispettivamente, mantenendo una distanza tra le file per entrambe le cultivar di 4,5 m. In tal modo si ottengono 3.418 e 2.963 piante/ha rispettivamente per Crimson Glo e Fortune.

La maggiore densità colturale che caratterizza questa forma di allevamento si traduce nei seguenti vantaggi: aumento delle produzioni ettariali; minor numero di frutti per pianta, ma caratterizzati da una maggiore pezzatura; migliore uniformità di illuminazione della chioma con un aumento della differenziazione a fiore delle gemme, ma soprattutto da una migliore qualità del raccolto, basta considerare che nell’ultima campagna di raccolta l’80% dei frutti apparteneva alla categoria di calibro «60 e oltre»; tutte le operazioni colturali possono essere eseguite da terra con una forte riduzione dei costi colturali soprattutto in considerazione del fatto che la maggior parte della produzione è differenziata nella parte bassa della chioma.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2023
Varietà note e filiera corta per il futuro del susino
di L. Bacchetta, G. Bernabei
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