Rete parziale, miglior soluzione per la qualità dei piccoli frutti

Da diversi anni ormai si è insediato nei nostri territori il moscerino dei piccoli frutti Drosophila suzukii. Questo insetto proveniente dalla zona sud-asiatica si è diffuso in diverse aree del continente europeo e di quello americano provocando notevoli danni alle produzioni di mirtillo, mora, lampone, fragola, ciliegio e talvolta anche ribes. Infatti la femmina adulta di questo insetto depone le sue uova nei frutti, nei quali si sviluppano successivamente le larve che, nutrendosi del frutto stesso, lo portano al suo completo deterioramento.

Tra le varie tecniche adottate, alcune si sono dimostrate più efficaci: in particolare l’uso delle reti antinsetto in combinazione con una applicazione attenta e costante delle pratiche sanitarie.

Tuttavia, questa tecnica di difesa comporta anche alcuni svantaggi, tra questi l’aspetto più critico è l’alterazione del microclima all’interno dei tunnel, che si può esprimere anche con la riduzione delle performance produttive.

Quindi con lo scopo di trovare una tecnica efficiente nel mantenere la temperatura nei tunnel antipioggia nonostante la chiusura perimetrale con la rete antinsetto, la fondazione Edmund Mach ha avviato una sperimentazione per 3 anni consecutivi (2015-2016-2017) presso un campo di lamponi in Bassa Valsugana (Trentino). La sperimentazione è stata condotta su un impianto di lampone a ciclo produttivo programmato (var. Tulameen) coltivato fuori suolo (in contenitore).

Nelle prove sperimentali sono state confrontate tre tesi di tre tunnel ciascuna con un controllo e 2 differenti modalità di impiego della rete antinsetto:

  • chiusura completa del blocco di tunnel, disponendo la rete sui fianchi e sulle testate;
  • chiusura parziale del blocco dei tunnel, disponendo la rete sui fianchi e sulle testate, ma lasciando un’apertura a “lunotto” sulla sommità delle testate di circa 30-40 cm.
  • gestione aziendale della difesa per D. suzukii con presenza della sola copertura antipioggia, utilizzata come tesi di controllo.

Produzione in protezione

Dai dati climatici è risultato evidente come la chiusura completa della rete antinsetto impedisca il ricambio d’aria con un conseguente accumulo di calore e umidità nei tunnel. E’ interessante notare invece come la realizzazione di un apertura a “lunotto” nella parte superiore della testata dei tunnel consenta di lasciar fuoriuscire il calore e l’umidità quasi al pari dei tunnel senza le reti antinsetto; questo è giustificabile ipotizzando che la presenza del lunotto in abbinamento al raffrescamento per micro-aspersione provochi un parziale “effetto camino” che favorisce il ricambio dell’aria.

Come dimostrato dai dati osservati la realizzazione della chiusura antinsetto comporta un innalzamento delle temperature al suo interno che con la sola climatizzazione per micro-aspersione è difficile abbassare, però in abbinamento all’apertura del “lunotto” sulla sommità delle testate del tunnel risulta possibile abbassare la temperatura nonostante la chiusura parziale delle reti antinsetto.

I dati produttivi osservati consolidano questa tecnica in quanto si evidenzia un calo della produzione nel caso in cui si ha l’aumento della temperatura causato dalla chiusura totale delle reti, mentre si osserva una produzione simile e senza variazioni significative nel caso della rete a chiusura parziale.

Nella tesi con la chiusura totale le maggiori temperature che si sono manifestate hanno provocato effetti negativi sulla produzione; nella tesi con chiusura parziale, invece, la produzione è stata simile a quella della tesi aziendale senza le reti antinsetto utilizzata per il confronto; quindi in questo caso non è stata subìta una riduzione significativa di produttività in nessuna delle tre annate in cui è durata la sperimentazione.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 13/2021
Rete parziale, miglior soluzione per la qualità dei piccoli frutti
di G. Ganarin
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