Le varietà più adatte ai nuovi impianti di pesco

Una varietà per essere consigliata dovrebbe rispondere positivamente a diversi requisiti di qualità, non solo intrinseca del frutto, ma anche relativa all’adattabilità ambientale, la rusticità di produzione, magari proponendo genotipi con tolleranze e resistenze, e anche rispetto ai caratteri di gestione nel post raccolta e in shelf life.

Rispetto alla fase di produzione, una varietà deve essere produttiva, precoce nella sua entrata in produzione, non eccessivamente sensibile alle patologie più comuni (monilia, bolla, sharka), e capace di produrre frutti di adeguata pezzatura e qualità.

L’architettura della pianta dovrebbe traguardare a un habitus vegetativo standard, che non perda le strutture fruttifere nella parte basale della chioma, con vigoria da media a elevata; la scarsa vigoria mal si associa a questa specie che fruttifica in genere su formazioni fruttifere giovani.

Pesche gialle a gusto equilibrato

Questo segmento, che raggruppa le varietà con frutti che presentano una discreta componente acida (superiore a 6 meq), rappresenta la tipologia più tradizionale delle pesche, e presenta ancora oggi un discreto numero di varietà, adattate a situazioni climatiche anche molto differenziate fra loro.

La prima cultivar affidabile è Pulchra* (maturazione –35-40 giorni Big Top®*), molto diffusa in tutto il meridione, ma ben adatta anche agli areali che esaltano la precocità nel settentrione. La pianta presenta di vigoria elevata, a portamento standard, con fioritura intensa e precoce; la produzione è elevata e costante. Frutto rotondo, sovracolorato di rosso sul 90% della superficie, di pezzatura buona per l’epoca (A-AA se ben diradata), con polpa molto soda, simile a “Big Top”, di elevata tenuta in pianta. Il nocciolo è aderente. Buon sapore, con spiccato aroma e anche elevato grado zuccherino per l’epoca in cui matura.

Segue Sagittaria* (–30 Big Top®), che presenta pianta di vigoria medio elevata, a produzione elevata e costante. Frutto rotondo, grosso (AA-A), sovracolorato di rosso sul 90% della superficie. Il sapore è acidulo per cui la raccolta non va eccessivamente anticipata.

In epoca Maycrest si consiglia Bordò* (–26 Big Top®), con pianta molto vigorosa, a portamento standard-assurgente.

Ancora molto affidabile in epoca medio precoce è Coraline® Monco* (–14 Big Top®), varietà francese con pianta a portamento standard e vigoria medio-elevata, molto rustica e costantemente produttiva, con frutti di buon calibro (A-AA), forma rotonda regolare e discreto sapore, acidulo; il nocciolo è aderente.

Zee Diamond* e Rubirich®, seppur datate, rimangono con i loro pregi e difetti le uniche varietà ancora sufficientemente performanti nell’epoca che porta al periodo medio. Il limite, per entrambe, è rappresentato dalla difficoltà di gestione delle piante, che si spogliano nella parte bassa molto facilmente, e dal gusto dei frutti eccessivamente acido per cui di difficile gestione.

In epoca Rich Lady* si consiglia Azurite® Monnoir* (–3 Big Top®), di origine francese, con pianta a portamento standard di vigoria media, di facile gestione. La produzione è elevata e costante, con frutti rotondi, di forma molto regolare. La sovracolorazione è diffusa sul 90-100% della superficie.

A fine luglio-inizio agosto matura Zee Lady®, californiana di medio vigore e produttività, che si caratterizza per una discreta tolleranza a batteriosi e un sapore acidulo ma aromatico. La polpa è spicca. Nel periodo medio tardivo, per gli ambienti non eccessivamente umidi, si può optare per la cultivar Royal Jim® Zaigadi* (+32 giorni Big Top®), che presenta pianta a portamento standard e vigoria medio-bassa; i frutti sono di elevata pezzatura (AA), ed hanno bella colorazione e buon sapore, penalizzato da raccolte anticipate.

Extra tardiva e ancora valida Tardibelle®, di media vigoria, con frutti di elevata pezzatura e discreto sapore.

Alcune novità

Le ultime novità, giudicate positivamente e in via di diffusione sono Royal Maid® e Extreme Sweet® (+17+20 Big Top® per entrambe) nel periodo di fine luglio. Entrambe sono apparse costantemente produttive e con frutti di bella presenza estetica e buon sapore dolce.

In agosto si segnala Extreme® 436* (+32 Big Top), che ha denotato buona produttività e buon calibro medio (AA-AAA), di buon sapore, dolce e aromatico.

Nel periodo tardivo si segnala Extreme® 460*, produttiva con frutti di calibro elevato su piante ben gestite (AA dominante), bella colorazione e buon sapore. Tutte le varietà della serie Extreme si segnalano per frutti con buona componente aromatica, e polpa a media tenuta.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 5/2021
Le varietà più adatte ai nuovi impianti di pesco
di S. Foschi
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