Mercuri: l’UE deve usare la riserva di crisi per l’agricoltura

«Una proposta insufficiente, sia dal punto di vista finanziario che dei contenuti», così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri commenta il pacchetto di misure annunciato dalla Commissione Agricoltura UE per ridurre l’impatto negativo sul comparto causato dalla pandemia Covid-19.

«Le risorse attualmente stanziate, pari a circa 80 milioni di euro, risultano assolutamente insufficienti. Sarebbe a nostro avviso auspicabile – precisa Mercuri –l’attivazione immediata della riserva di crisi, che ammonta a 450 milioni di euro, oltre ad ogni eventuale residuo di bilancio, per dare supporto ai vari comparti agricoli alle prese con le conseguenze della diffusione del coronavirus».

È necessario pertanto, secondo Mercuri, «un grande sforzo supplementare da parte della Commissione, sia per includere anche il settore suinicolo e quello dell’olio tra i comparti che potranno beneficiare dell’ammasso privato, sia soprattutto per sostenere altre produzioni principali del bacino mediterraneo quali il vino e l’ortofrutta».

Se per il vino servirebbe una distillazione di crisi di 10 milioni di ettolitri (vedi notizia), per il comparto ortofrutticolo richiesta principale «resta un innalzamento fino al 70% del cofinanziamento delle misure dei Programmi operativi ed una flessibilità in merito alle condizioni di modifica, rendicontazione e di equilibrio dei Programmi operativi, misure che possono essere concesse a costo zero per il bilancio comunitario perché sarebbe in ogni caso rispettato il massimale di aiuti pari al 4,6% del Valore della produzione commercializzata».