Ok a fondi Psr non impegnati: fino a 7.000 euro ad azienda

Con 605 voti a favore, 16 contrari e 68 astenuti la plenaria dell’Europarlamento ha approvato le misure che consentono di reindirizzare i fondi UE per lo sviluppo rurale non ancora impegnati per aiutare le aziende agricole in crisi a causa del Covid-19.

Rispetto alla proposta della Commissione europea, gli eurodeputati hanno raddoppiato (dall’1 al 2%) la quota del fondo per lo sviluppo rurale utilizzabile, aumentato da 5.000 a 7.000 euro l’aiuto forfettario massimo per azienda agricola e prolungato il periodo di pagamento dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021.

L’aiuto forfettario massimo per le Pmi agroalimentari resta a 50.000 euro. La misura, che ha già l’avallo del Consiglio UE, ha lo scopo di fornire liquidità alle aziende agricole e ai territori rurali alle prese con l’impatto della pandemia ed è stata approvata con procedura d’urgenza.

«Una vera boccata d’ossigeno per migliaia di aziende, agriturismi, cantine e imprese agroalimentari, che in Italia potranno contare su circa 420 milioni di euro di supporto tra contributo europeo e nazionale» ha sottolineato l’europarlamentare Paolo De Castro.

«Sono soddisfatto che grazie all’accordo inter-istituzionale raggiunto con il consiglio dei ministri dell’UE, questi aiuti potranno arrivare in tempi brevissimi ai produttori. È un ulteriore segnale che il parlamento europeo può agire rapidamente e concretamente per essere sempre vicino ai suoi cittadini» ha, concluso De Castro.