L’UE punta a raddoppiare la quota di giovani agricoltori al 2040

La Commissione europea ha presentato una “Strategia per il rinnovamento generazionale in agricoltura”, un piano che punta a raddoppiare entro il 2040 la quota di giovani agricoltori nell’Unione europea, portandola intorno al 24% del totale.
Per raggiungere questo obiettivo, Bruxelles raccomanderà agli Stati membri – in particolare a quelli con maggiore ritardo – di destinare almeno il 6% della spesa agricola a misure per favorire il ricambio generazionale, con la possibilità di mobilitare fondi aggiuntivi.
Entro il 2028 ciascun Paese dovrà inoltre elaborare una strategia nazionale dedicata ai giovani agricoltori, monitorata attraverso report periodici sui progressi.
La Commissione sottolinea che la strategia intende rendere il settore agricolo più sostenibile, resiliente e attrattivo, riconoscendo che i giovani affrontano ostacoli specifici che richiedono interventi mirati a livello Ue, nazionale e regionale.

Le 5 leve principali

Cinque le leve principali individuate: accesso alla terra, finanziamenti, competenze, qualità della vita nelle aree rurali e sostegno alla successione aziendale.

Tra le iniziative previste:

  • un “pacchetto di avviamento” obbligatorio nella prossima PAC, con una somma forfettaria fino a 300.000 euro per i nuovi agricoltori;
  • fondi mirati e garanzie finanziarie, sviluppati con la Banca europea per gli investimenti, per facilitare l’accesso al credito;
  • un Osservatorio europeo del territorio per migliorare la trasparenza del mercato fondiario e contrastare la speculazione;
  • l’integrazione del tema della successione agricola nelle riforme nazionali su pensioni e trasferimenti d’impresa;
  • l’apertura ai giovani agricoltori del programma Erasmus per giovani imprenditori, per scambi di buone pratiche;
  • il sostegno alle condizioni di vita nelle aree rurali, anche attraverso servizi di sostituzione per malattia o ferie (farm relief services).

L’attuazione della strategia avverrà attraverso la pac attuale e futura, politiche complementari europee e iniziative nazionali e regionali.
Bruxelles sottolinea che il successo dell’intero piano dipenderà dal forte impegno degli Stati membri nel tradurre le raccomandazioni in azioni concrete.