La guerra fa scricchiolare la Pac

La prossima settimana si avranno idee più precise su come l’UE vuole affrontare le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina sul piano della sicurezza e della stabilità degli approvvigionamenti alimentari: il 21 marzo, infatti, si terrà uno dei Consigli dei ministri dell’agricoltura UE più attesi degli ultimi anni.

Gli Stati membri chiedono deroghe agli obblighi Pac per incrementare la produzione, soprattutto di proteaginose: utilizzare i terreni messi a riposo nelle aree a interesse ecologico e i pascoli, ed esaminare altre possibili deroghe dalla rotazione o dalla diversificazione delle colture.

Gli esperti nazionali chiedono anche una sottosezione specifica sull’agricoltura nel nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di Stato e sottolineano (soprattutto Italia, Francia e Germania) l’importanza di mantenere la libera circolazione delle merci all’interno dell’Ue ed evitare le barriere commerciali. Il riferimento è all’Ungheria, che ha introdotto un sistema di autorizzazioni all’export di cereali.

Gli Stati chiedono inoltre flessibilità sui Piani strategici nazionali (le prime lettere di osservazione della Commissione sono attese per fine mese), che andrebbero adattati alla nuova situazione. Soprattutto, gli esperti nazionali chiedono di ritarare i target di sostenibilità, per esempio tenendo conto che la stessa Commissione ha raddoppiato l’obiettivo di produzione del biogas.

La Commissione dovrà dare risposte a queste sollecitazioni. Ma si prepara a confermare di voler continuare a tradurre in legislazione i target della strategia Farm to Fork al 2030, in particolare il traguardo di dimezzare l’uso e il rischio da fitofarmaci e quello di destinare il 10% delle terre agricole europee a elementi di biodiversità e paesaggio.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 10/2022
La guerra fa scricchiolare la nuova Pac
di A. Di MambroL’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale