Firmato il patto per potenziare l’export italiano

«Sottoscrivo con molta convinzione questo patto di impegno per l’export, necessario a tutelare la nostra reputazione e tornare promuovere la qualità, la sicurezza, l’affidabilità del Made in Italy». Lo ha detto la ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova, intervenuta oggi alla Farnesina alla presentazione del «Patto per l’export», firmato dal ministro degli esteri Luigi Di Maio e dai rappresentanti di istituzioni e associazioni di categoria.

Un Patto, sottolinea Bellanova, che nasce anche dalla necessità «di investire di più e meglio nei rapporti internazionali, anche dotando le nostre ambasciate di personale specializzato». «Daremo il nostro contributo di idee e proposte nella cabina di regia, nei gruppi di lavoro e con l’Ice per affrontare in modo nuovo il tema che abbiamo davanti» ha proseguito la ministra, precisando che «per l’agroalimentare parliamo di un valore di esportazione che nel 2019 ha toccato il record storico di oltre 44 miliardi di euro, che rappresenta un pilastro della sostenibilità economica».
«Alla logica dei dazi – ha aggiunto ancora la ministra – opponiamo la logica della collaborazione e della competizione regolamentata». Bellanova, infine, ha precisato che «abbiamo voluto che nel patto ci fosse un forte richiamo alla lotta al falso e all’italian sounding, piaghe che sono vero e proprio furto di identità che nel solo agroalimentare pesano per oltre 100 miliardi di euro».

«Non possiamo che apprezzare il ruolo strategico che viene dedicato al settore agroalimentare nel piano per l’export» dice dal canto suo il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, che evidenzia la sinergia di tutte le amministrazioni e l’alto livello di coordinamento degli strumenti proposti essenziale per non disperdere l’entità delle risorse assegnate.
Bene anche il riconoscimento del ruolo nel percorso dell’internazionalizzazione all’approccio di filiera, come anche l’utilità degli obiettivi di razionalizzazione del sistema fieristico per il quale il piano prevede un maggior livello di coordinamento per evitare sovrapposizione tra fiere italiane e di partnership con appuntamenti fieristici mondiali. «Ora – conclude Scordamaglia – sta a noi utilizzare strumenti e progetti concreti di modernizzazione del nostro modello di internazionalizzazione».

Di «Iniziativa tempestiva e utile anche per il rilancio delle esportazioni agroalimentari italiane dopo l’emergenza sanitaria» ha parlato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. In particolare, Confagricoltura plaude l’inserimento di sei esperti agricoli nella rete diplomatico-consolare, che potranno ottimizzare il lavoro delle Ambasciate nella rimozione di barriere non tariffarie e nella promozione delle eccellenze della filiera agroalimentare.