Farm to Fork: le coop agroalimentari chiedono garanzie

«I cambiamenti imposti dalle nuove politiche europee possono essere affrontati e accettati con senso di responsabilità da parte dei produttori solo se viene garantita la dovuta gradualità di attuazione e un’adeguata valutazione sull’impatto che le politiche comunitarie avranno rispetto alla competitività e produttività delle imprese agroalimentari europee».

È questo uno dei passaggi della lettera inviata dall’Alleanza cooperative agroalimentari e della Pesca ai Ministeri delle Politiche Agricole e alimentari, della Transizione Digitale, dell’Innovazione digitale e della Salute, insieme alla quale è stato trasmesso un documento di posizionamento dell’Alleanza cooperative italiane – settore Agroalimentare e coordinamento Pesca  – rispetto agli obiettivi indicati dalla strategia della commissione Europea Farm to fork, a partire dalla riduzione del 50% degli agrofarmaci e dell’uso di fertilizzanti in misura pari al almeno il 20% entro il 2030.

Il documento contiene una serie di analisi e di valutazioni dei singoli obiettivi indicati dalla Commissione, con la rivendicazione di alcune priorità strategiche che la cooperazione intende evidenziare ai decisori politici nazionali e comunitari.

«La comunicazione sulla strategia Farm to Fork, in coerenza con le politiche del Green Deal per rendere sostenibile l’economia dell’UE – si legge nella lettera, firmata da Giorgio Mercuri e Giampaolo Buonfiglio, presidenti rispettivamente del settore agroalimentare e della pesca dell’Alleanza – impatta in modo significativo sull’agricoltura, che è indubbiamente il comparto maggiormente coinvolto in termini di comportamenti da adottare e di obiettivi da raggiungere».

«Nonostante gli agricoltori siano una categoria produttiva in prima linea per la difesa dell’ambiente e della biodiversità e dovrebbero essere considerati un alleato dai decisori politici, corrono ora il rischio di ritrovarsi nella concreta difficoltà di non riuscire a curare le proprie colture, per via di una progressiva riduzione degli strumenti di difesa, senza che ci sia al contempo alcuna possibilità di accedere a mezzi sostitutivi meno invasivi e nocivi». 

Nel position paper messo a punto dall’Alleanza cooperative si sottolinea anche come il nostro Paese «abbia già da tempo intrapreso percorsi virtuosi di ammodernamento dei sistemi produttivi in una prospettiva di sostenibilità: in diversi settori, dal vino, all’ortofrutta, alla zootecnia, alla pesca e all’acquacoltura sarà pertanto imprescindibile procedere tenendo debitamente conto degli sforzi già effettuati e dei risultati già conseguiti».

L’Alleanza cooperative ha anche espresso i suoi timori rispetto al prevedibile aumento delle importazioni di prodotti alimentari provenienti da Paesi terzi, che non sono soggetti al rispetto di tutti i requisiti in termini di sostenibilità che vengono richiesti alle aziende europee.

L’auspicio è che si proceda introducendo controlli e normative specifiche anche rispetto alle importazioni di prodotti provenienti da altri Paesi.