Sottocosto alimentare: la gdo contro il divieto

verdure

Vietare il sottocosto sui prodotti alimentari freschi e deperibili, come indica la proposta di legge in esame alla Camera, non tutela il mondo agricolo, favorisce lo spreco e penalizza i consumatori.

È questa la posizione del mondo della grande distribuzione organizzata, Federdistribizione, Ancc Coop e Ancd Conad, espressa durante l’audizione in Commissione agricoltura, in merito al provvedimento che punta a contrastare quello che c’è dietro i prezzi ‘stracciati’ di alcuni prodotti al supermercato.

Secondo i rappresentanti della grande distribuzione, chi è in possesso di beni deperibili deve poterli smaltire in tempi brevi anche vendendoli a condizioni inferiori al prezzo di acquisto. Due le alternative: o si buttano, alimentando lo spreco, o si acquista meno dai produttori agricoli, riducendo gli ordini.

Sarebbe una misura che di fatto sarebbe soltanto un boomerang che si ripercuoterebbe in modo devastante ai danni del mondo agricolo.

Secondo Filippo Gallinella, presidente della Commissione agricoltura della Camera, «La pratica del sottocosto è già regolamentata, ma può essere definita meglio in particolari condizioni: per i prodotti freschi e deperibili bisogna essere flessibili, mentre per quelli confezionati, invece, dove vengono magari fatti annunci che tra un mese ci sarà il sottocosto, occorre fare un’attenta riflessione; in questo caso, infatti, qualche operatore potrebbe essere indotto a stracciare i prezzi».

«Vietando il sottocosto – ha detto Gallinella – si rischia di buttare cibo fresco e aumentare lo spreco, con la grande distribuzione che potrebbe essere costretta a comprare meno dal produttore per paura di non venderlo».