Brexit: gli accordi che Londra non rispetta

Torna la tensione tra Bruxelles e Londra. L’oggetto del contendere è sempre la inevasa questione del Protocollo nord-irlandese.

Ricapitoliamo: il Regno Unito lamenta difficoltà insormontabili nel rispettare quanto sottoscritto con l’Ue nel protocollo nordirlandese, la parte dell’Accordo per il commercio e la cooperazione (Acc) tra Londra e Bruxelles che prevede che le merci che attraversano il canale che separa Gran Bretagna e Irlanda del Nord siano sottoposte a controlli sanitari, fitosanitari e doganali. Un modo per evitare una frontiera tra le «due Irlande», che è costato mesi di negoziato.

Un compromesso sottoscritto dal premier britannico Boris Johnson e mai applicato in dieci mesi. Anche perché probabilmente non lo ha mai capito o lo ha deliberatamente ignorato, come è tornato a suggerire l’architetto della Brexit Dominic Cummings, che all’epoca dell’Accordo faceva parte del gabinetto Johnson.

A giugno c’era stato un primo momento di tensione, con la «guerra delle salsicce» in riferimento ai controlli sulle carni come uno dei fattori scatenanti delle tensioni. Oggi i problemi sono cominciati al tavolo della pesca fino al monito dei rappresentanti a Bruxelles di Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi e Spagna che hanno incontrato i vertici della Commissione europea, per chiedere di elaborare piani di emergenza per una possibile guerra commerciale.

In sostanza, le capitali più importanti d’Europa hanno perso la pazienza e hanno esortato Marcos Sefcovic, vicepresidente della Commissione Ue, a elaborare «dure opzioni di ritorsione», come possibili tagli delle forniture energetiche e dazi sulle esportazioni di Londra, fino all’ipotesi di cessazione dell’Accordo di commercio e cooperazione.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 34/2021
La Brexit non è finita: Londra non rispetta gli accordi
di A. Di Mambro
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