Vite, come e quando concimare

Spandiconcime in vigneto

Per effettuare correttamente la concimazione della vite, sia in fase di impianto (concimazione di fondo) sia in fase di allevamento e di produzione, si deve poter contare anzitutto su buone conoscenze del suolo e del sottosuolo, avvalendosi sia di indagini pedologiche, abbastanza diffuse, sia di periodiche analisi del terreno, effettuate in moderni laboratori. Inoltre, i viticoltori e i tecnici viticoli più preparati, alla luce dei recenti risultati produttivi, possono contare su rilievi morfo-fisiologici delle viti, le quali manifestano chiaramente eventuali carenze o eccessi di azoto, potassio, magnesio, ferro, boro, sintomatologie peraltro facilmente verificabili anche stando in campagna, grazie ai moderni mezzi di comunicazione.

Accertata la necessità, il piano di concimazione prevede la netta distinzione tra concimazione di fondo o di pre-impianto e la scelta tra concimazione minerale e concimazione organica, seppure con finalità anche diverse. Infatti, con la concimazione minerale si intende ripristinare il livello di elementi minerali nel terreno e nelle piante, equilibrare lo sviluppo vegeto-produttivo delle viti e aumentare le resistenze a malattie, siccità, gelate, ecc. Mentre con la concimazione organica si mira a migliorare le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del terreno oltre migliorare la nutrizione minerale e idrica delle piante.

Le diverse concimazioni

Di fondo. La concimazione prima dell’impianto (concimazione di fondo) serve per arricchire di sostanza organica e di elementi minerali gli strati relativamente profondi del suolo.
La somministrazione di concimi a base di fosforo e potassio è importante visto che in seguito sarà molto difficile far giungere questi elementi in profondità poiché trattenuti in superficie dal terreno (soprattutto il fosforo). Data la funzione di riserva, le dosi per ettaro delle concimazioni pre-impianto è bene siano elevate: ad esempio, con condizioni medie di fertilità, letame 500-600 q; perfosfato minerale 13-15 q, solfato potassico o cloruro di potassio 6-8 q.

Di partenza. La concimazione di partenza, soprattutto nel 2° anno dall’impianto, per stimolare la formazione della struttura produttiva, richiede soprattutto concimi azotati: 30-50 unità di azoto per ettaro al 1° anno e fino a 120-150 unità il 2° anno d’impianto.

Produzione. Infine, per la concimazione di produzione, l’apporto annuale di azoto, sotto forma organica o minerale, è di norma sempre necessario in dosi che possono variare da 40 a 100 unità per ettaro, Così come per il potassio, per il quale, nei terreni carenti, invece di dare in un solo colpo dosi molto elevate di potassio, conviene fornire ogni anno quantità relativamente abbondanti (5-6 q/ha di solfato potassico o di cloruro di potassio). Per il magnesio, in caso di necessità, è preferibile intervenire soprattutto a fine primavera e inizio estate sulle foglie, con concimi fogliari a base di solfato.

Fogliare. La concimazione fogliare detiene un ruolo importante anche in viticoltura. Con essa possono venire somministrati macroelementi o microelementi sempre in forma totalmente solubile. Questo tipo di concimazione non può sostituire quella al terreno, ma semplicemente integrarla e solo in alcuni casi particolari. Ad esempio, si effettua per la prevenzione del disseccamento del rachide mediante irrorazioni di sali di calcio e magnesio o per la carenza di boro con trattamenti di soluzioni a base di boro in prefioritura. Per l’apporto primaverile di chelati di ferro su foglie ancora verdi, può contribuire efficacemente a prevenire la clorosi ferrica nelle zone più sensibili e in annate a rischio.

Fertirrigazione. Infine, la fertirrigazione è molto utile qualora si disponga di un impianto di irrigazione localizzata (a goccia), diluendo nell’acqua dosi ben calcolate di fertilizzante altamente solubile. I risultati sono in genere ottimi, l’efficacia della concimazione è esaltata dall’irrigazione e viceversa.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 5/2018 a pag. 48
Nutrizione della vite: obiettivo qualità e reddito
di E. Corazzina, F. Meggio
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online