Biostimolanti sempre più diffusi su ortofrutta e vite

Pesche

Nonostante una normativa rimasta un po’ nebulosa per anni, e solo ora avviata verso un inquadramento più chiaro e condiviso, i biostimolanti si sono inseriti di forza (con un tasso di crescita a doppia cifra) tra i mezzi di produzione delle aziende agricole, essenzialmente grazie a due fattori pratici: rispondono a bisogni specifici e producono effetti tangibili.

Per meglio comprendere il successo dei biostimolanti nel mercato, L’Informatore Agrario ha esplorato il punto di vista degli agricoltori per quanto riguarda: consapevolezza (conoscenza); esperienza (utilizzo, grado di soddisfazione); prospettiva (intenzione d’uso futura). La ricerca è stata somministrata come indagine web anonima a un panel di 50.000 contatti, agricoltori e tecnici, nel periodo 30 settembre-29 ottobre 2020.

Le aziende del panel hanno un mix di colture diversificato, tipico della nostra agricoltura (grafico 2): orticole, vite e frutticole sono le principali destinatarie dell’applicazione di biostimolanti (65% delle citazioni totali), seguite a una certa distanza dai seminativi autunnali. Le altre colture rappresentano una quota più marginale.

I consumatori di biostimolanti sembrano molto consapevoli degli effetti di questi prodotti, che si dividono quasi equamente le motivazioni d’uso, con una prevalenza della resistenza agli stress (39% del totale). Inoltre, una piccola parte delle risposte auspica anche una maggiore resistenza (indiretta) a parassiti e malattie (grafico 3).

Gli utilizzatori dimostrano un’ottima conoscenza della composizione dei prodotti (grafico 5).

La tipologia più diffusa è a base di estratti di alghe (34% delle citazioni), seguita dagli idrolizzati proteici e dagli acidi umici, rispettivamente con il 25 e il 23%. Solo nel 2% dei casi l’intervistato non si ricorda la composizione.

È interessante rilevare che il 73% delle aziende rispondenti nomina più di un componente, evidenziando che, nella maggioranza dei casi, gli utilizzatori acquistano e usano più prodotti biostimolanti.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 38/2020
Soddisfazione in crescita per l’impiego dei biostimolanti
di S. Cittar
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