Strategie integrate contro la cercospora della bietola

La gestione della cercospora (Cercospora beticola) è determinante per preservare gli apparati fogliari fotosintetizzanti della barbabietola da zucchero, in un contesto di mantenimento dell’equilibrio idrico-nutrizionale volto a massimizzare le produzioni.

I cambiamenti climatici hanno imposto lo sviluppo delle pratiche di aridocoltura per favorire lo sviluppo delle radici a discapito della parte aerea, che nel periodo più caldo estivo non riuscirebbe a reggere gli elevati tassi di evapotraspirazione. Oltre ai cambiamenti climatici che riducono il ciclo utile della bietola, causando disseccamenti da stress termico e idrico, negli areali bieticoli italiani si sono diffusi, più che in ogni altra parte del mondo, i ceppi del patogeno resistenti ai fungicidi sistemici. D’altro canto, si sta assistendo a una progressiva perdita di molecole, tra cui gli ultimi prodotti revocati a base di mancozeb ed enovit-metile, nonché dal prossimo anno anche di procloraz (utilizzabile fino al 29-6-2023).

Questo pregiudica il grado di efficacia e quindi richiede la necessità di mettere a punto nuove strategie di lotta, in sinergia con l’impiego dei biostimolanti, ma anche con le nuove varietà caratterizzate da un maggior grado di tolleranza a cercospora e stress termico.

Quali strategie per il 2022

A seguito della revoca di mancozeb, principio attivo multisito ad ampio spettro d’azione che venne inserito nelle strategie di lotta a seguito della comparsa dei ceppi di cercospora resistenti alle strobilurine, è necessario mettere a punto nuove strategie integrate.


La situazione attuale dei fungicidi risulta insufficiente, in considerazione del fatto che per i prodotti di copertura multisito si possono utilizzare i prodotti di copertura disponibili nei percorsi di coltivazione biologica, quali i rameici (Airone Più, Grifon Più, Coprantol Duo, Poltiglia Disperss, Cuprotek Disperss, Cuprofix Ultra Disperss, ecc., fino a un massimo di 4 kg/ha/anno di rame metallo), in miscela con dosi ridotte dei più moderni formulati di zolfo (Thiopron, Tioflow 57, Heliosoufre, ecc.), caratterizzati da un’elevata adesività, che permette di aumentare la persistenza della copertura fogliare dei rameici.

A proposito di conduzione biologica, viste le epoche di raccolta anticipate (seconda metà del mese di luglio) si possono omettere i trattamenti a base di rame, in quanto la cercospora in tale epoca non risulta ancora dannosa, in particolare con le varietà caratterizzate da una certa tolleranza alla cercospora.

Nei percorsi convenzionali coltivati con le varietà maggiormente tolleranti (cercospora plus) estirpate a inizio campagna, vale lo stesso concetto visto per le bietole biologiche. Per tutte le altre varietà estirpate a inizio campagna si può effettuare un solo trattamento a base della miscela di prodotti rameici + zolfo.

Nei bietolai da estirpare successivamente all’inizio della campagna, fino al termine della stessa, su tutte le varietà di bietola indipendentemente dal loro livello di tolleranza alla cercospora, nei trattamenti anticercosporici è necessario miscelare prodotti sistemici.

Attualmente sono disponibili tetraconazolo, difenoconazolo + fenpropidin e procloraz (utilizzabile fino al 29-6-2023). Purtroppo queste molecole manifestano grosse problematiche di tenuta della cercospora a causa dei ben noti casi di resistenze diffuse, in particolare negli areali dove la virulenza degli attacchi è più forte (Veneto, Lombardia e nel versante dell’Emilia- Romagna a ridosso del fiume Po).

Per mitigare queste problematiche è stato richiesto in uso eccezionale un nuovo fungicida a base di mefentrifluconazolo + fluxapyroxad (Revystar XL Beet), che dalla sperimentazione ha manifestato un’elevata persistenza d’azione nei confronti del contenimento dei danni fogliari causati dalla cercospora. L’addizione di biostimolanti ai fungicidi permette di migliorare l’integrità e lo stato di equilibrio fogliare, per aumentare la tolleranza agli stress termici e i giorni utili di accumulo di saccarosio (aumento del peso e della polarizzazione).

Qualora si debba ricorrere prima dell’avvio ai trattamenti anticercosporici (secondo le indicazioni del modello previsionale) ad applicazioni contro le infestanti graminacee (Sorghum halepense o altre specie annuali) o attacchi di insetti (afidi, lisso, nottue defogliatrici, ecc.), si consiglia di utilizzare prodotti fogliari con duplice funzione biostimolante e nutrizionale a base di azoto, zolfo e magnesio, per ottimizzare l’attività fotosintetica. Inoltre può risultare opportuno aggiungere prodotti a base di zolfo a scopo preventivo, per aumentare la difesa dell’apparato fogliare da oidio e altri attacchi fungini, compresi i primi conidi di cercospora che volano sulle foglie dei bietolai.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 21/2022
Strategie integrate 2022 contro la cercospora della bietola
di G. Campagna, T. Iaboli
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