Flavescenza dorata, controllo del vettore con flupyradifurone

flavescenza dorata vite

Scaphoideus titanus Ball è il principale vettore del fitoplasma associato alla flavescenza dorata della vite.

Per prevenire la diffusione del giallume in Italia, nel 2000 è stato pubblicato un decreto ministeriale (dm 32442 del 31 maggio 2000) che rende obbligatoria la lotta al cicadellide laddove venga rilevato nelle regioni dove il giallume è presente. Tuttavia, in conformità con la legislazione nazionale, ciascun Servizio fitosanitario regionale annualmente emana strategie di difesa specifiche considerando le particolari condizioni viticole delle diverse aree regionali.

La difesa parte dal corretto monitoraggio

Scaphoideus titanus
Adulto di Scaphoideus titanus

Un monitoraggio ampio e tempestivo del vettore è il prerequisito essenziale per progettare una strategia di controllo razionale. S. titanus è monovoltino e il suo ciclo biologico è caratterizzato da due lunghi periodi di presenza (in gran parte sovrapposti) di stadi giovanili e di adulti.

Le neanidi e le ninfe possono venire monitorati attraverso conteggi diretti sulle foglie di vite (osservando la pagina inferiore delle foglie basali). Tale monitoraggio avviene generalmente in giugno per identificare il momento ideale della prima applicazione insetticida e, basandosi sul campionamento sequenziale, per stimare il livello delle popolazioni. Per monitorare gli adulti il metodo più efficace è l’impiego di trappole cromotropiche gialle.

Per il controllo del vettore della flavescenza dorata, tra le diverse tecniche di controllo, vengono generalmente applicati insetticidi e i metodi agronomici tramite la distruzione/asportazione dei rami della potatura invernale e la rimozione dei polloni.

Trattamenti insetticidi

Gli insetticidi sono generalmente applicati 1-2 volte l’anno in relazione all’entità del vettore e all’incidenza-presenza della malattia. Ad esempio, con densità di popolazioni di 0,02 stadi giovanili/pianta o con 2 adulti catturati su 3 trappole per stagione e poche viti colpiti da flavescenza dorata è possibile ridurre la strategia di difesa a una sola applicazione.

Il primo trattamento, mirato contro gli stadi giovanili, viene applicato generalmente nella seconda o terza decade di giugno, in ogni caso dopo la fine della fioritura della vite per evitare l’avvelenamento delle api. Per gli stessi motivi è necessario tagliare il cotico erboso prima dei trattamenti per evitare la deriva degli insetticidi sui fiori.

Il secondo trattamento viene generalmente applicato un mese dopo il primo ed è mirato contro le popolazioni di ninfe tardive e gli adulti.

Riguardo la scelta degli insetticidi applicabili contro S. titanus, la recente legislazione, riducendo la disponibilità di sostanze attive con meccanismi di azione differenti, rende le strategie con due interventi di difficile gestione e limita la possibilità di intervenire diversi fitofagi della vite con un unico intervento.

Sperimentazione condotta nel Nord-Est

Nel biennio 2016-2017 sono state condotte due prove in provincia di Udine e di Pordenone su vigneti di Merlot per valutare l’attività insetticida di flupyradifurone (Sivanto prime) nel controllo del vettore della flavescenza dorata.

L’efficacia di flupyradifurone è stata messa a confronto con buprofezin (Applaud Plus) e thiametoxam (Actara 25 WG), formulati non più utilizzabili su vite (a seguito dei decreti ministeriali di sospensione del 12-4-2017 per buprofezin, e del 22-6-2018 per thiametoxam).

I risultati delle prove hanno evidenziato un’efficacia di flupyradifurone già dopo 3 giorni dal trattamento e rendono la nuova sostanza attiva uno strumento utile nel controllo di S. titanus.

Presenza di Scaphoideus titanus nelle prove 2017

Scaphoideus titanus prove 2017 con flupyradifurone

Sperimentazione condotta nel Nord-Ovest

Nel quadriennio 2014-2017 sono state condotte quattro prove a Montà d’Alba (Cuneo) su vigneto di Nebbiolo per valutare l’attività insetticida di diversi insetticidi, nei confronti di stadi giovanili di Scaphoideus titanus.

I prodotti hanno offerto un’ottima efficacia abbattente, con qualche differenza per quanto riguarda la prontezza d’azione, evidenziata talvolta da flupyradifurone, che ha mostrato un’efficacia complessiva paragonabile a quella di thiametoxam, buprofezin, etofenprox e acetamiprid.

Presenza di Scaphoideus titanus nelle prove 2016

presenza di Scaphoideus titanus 2016

Presenza di Scaphoideus titanus nelle prove 2017

presenza di Scaphoideus titanus 2017

 

Tratto dagli articoli:

  • Flavescenza dorata, controllo del vettore con flupyradifurone
    di G. Posenato, R. Rossi, R. Gumini, N. Mori
    pubblicato sul Supplemento Difesa delle colture a L’Informatore Agrario n. 10/2019
  • Controllo di Scaphoideus titanusin in un vigneto dell’Albese
    di S. Lavezzaro, M. Deandrea, P. Pensa
    pubblicato su L’Informatore Agrario n. 22/2019

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