Diserbo del frumento, l’importanza di strategie integrate e sostenibili

Per una buona riuscita della gestione sostenibile delle malerbe nei cereali a paglia, pur essendo molto diversificate le possibilità di intervento in post-emergenza, risulta determinante  la scelta di opportune successioni colturali che prevedano l’alternanza di colture a ciclo autunno-primaverile ed estivo.

Inoltre la periodica aratura (ogni 4-5 anni) per l’interramento dei semi poco longevi come quelli delle graminacee (con particolare rilevanza nella gestione delle resistenze), nonché la pulizia delle aree incolte per la riduzione della diffusione delle specie anemocore (in particolare delle composite), permettono di ottimizzare notevolmente il grado di gestione delle malerbe.

Nell’ambito della scelta delle strategie erbicide, oltre che prevedere l’alternanza delle pratiche preventive con quelle estintive, è necessario diversificare i meccanismi d’azione.

Attenzioni alla semina

Le semine ritardate dei cereali a paglia possono risultare determinanti in particolare con popolazioni resistenti di Avena, nonché delle altre specie a emergenza anticipata e di difficile gestione mediante gli erbicidi preventivi.

Per questo è necessario esaltare la pratica della falsa semina allo scopo di azzerare le malerbe prima della semina dei cereali a paglia. In fase di semina inoltre occorre prestare attenzione all’impiego di sementi non infestate da semi di malerbe, tra cui in particolare quelle di più difficile gestione o divenute resistenti agli erbicidi.

Scegliere la migliore epoca di intervento

Molto diversificate possono essere le epoche di intervento, a partire dalla fase di inizio accestimento e levata, fino alla botticella in taluni casi, allo scopo di interessare i ricacci delle perennanti, ma anche di tutte le infestanti annuali nate tardivamente su colture rade e seminate nel corso del periodo invernale.

In ogni caso è necessario evitare applicazioni ritardate e con bassi volumi di acqua, per limitare la competizione floristica nei confronti della coltura, ma anche per ottimizzare il grado di efficacia. I migliori risultati infatti si possono ottenere con le dosi più ridotte applicate su infestanti ai primi stadi di sviluppo e meno schermate dalla coltura. Si consiglia inoltre di privilegiare i prodotti che possono assicurare un maggior grado di persistenza, ricorrendo anche a miscele con prodotti più spiccatamente residuali.

frumento infestanti papavero loietto
Focolai di popolazioni resistenti di Lolium e Papaver

Le malerbe sviluppate e in condizioni di stress al momento dell’intervento, tra cui in particolare le infestazioni di Avena, ma anche delle altre graminacee e dicotiledoni, potrebbero non essere completamente devitalizzate ed emettere ricacci basali. In tal caso vengono amplificati i meccanismi di pressione di selezione agli erbicidi, con possibile comparsa di popolazioni meno sensibili o resistenti in tempi più ridotti.

Gli interventi effettuati dopo l’inizio della levata fino allo stadio di botticella si giustificano solo nelle colture diserbate in via preventiva, allo scopo di integrare il contenimento di malerbe perennanti o nate tardivamente, ma anche nelle colture rade o a semina invernale. In tal caso se non è stata effettuata una preventiva applicazione erbicida, i cereali a paglia debbono essere seminati su terreni non eccessivamente infestati o ben gestiti a livello agronomico.

Inoltre è necessario privilegiare i preparati ad azione ormonosimile, più efficaci nei confronti delle malerbe più sviluppate e per diversificare i meccanismi d’azione allo scopo di ridurre la pressione di selezione di specie di sostituzione meno sensibili o di popolazioni resistenti.

Nelle colture a semina anticipata e in un contesto climatico mite e favorevole allo sviluppo della coltura e delle malerbe, è consigliabile anticipare le applicazioni erbicide prima dell’inizio della primavera. In tal caso, in particolare per i prodotti ormonici, è necessario consultare le previsioni meteorologiche per evitare ritorni di freddo, che potrebbero compromettere l’ottimizzazione dell’azione erbicida, ma anche degli antidoti, a scapito talvolta della selettività colturale.

In ogni caso durante le epoche anticipate di impiego degli erbicidi, le infestanti si trovano meno sviluppate e in condizioni di elevata idratazione e sensibilità, in particolare verso gli erbicidi fogliari caratterizzati da secondaria azione radicale. Le più probabili precipitazioni o le condizioni di maggiore umidità del terreno favoriscono l’attivazione radicale che, congiuntamente a quella fogliare, permette di esercitare una maggiore e complementare azione erbicida.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 4/2020
Gestione sostenibile delle malerbe in post-emergenza del grano
di M. Fabbri, G. Campagna
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale