Contro i nematodi galligeni del pomodoro serve una gestione integrata

pomodoro

I nematodi galligeni rappresentano un grave problema dell’orticoltura moderna, soprattutto per quel che riguarda il pomodoro in coltura protetta. L’aspetto più importante da considerare oggi per il controllo dei nematodi è l’adozione di una gestione integrata che tenga conto di molteplici fattori:

  • pratiche agronomiche per ridurre il carico nematico, come la rotazione e la solarizzazione;
  • l’utilizzo di portinnesti resistenti, che aumentano la tolleranza agli attacchi dei nematodi e determinano il giusto vigore della pianta;
  • il corretto impiego delle soluzioni ad attività nematocida e nematostatica.

A oggi in Europa i prodotti più utilizzati sono ancora a base di sostanze attive fumiganti, mai approvate, ma autorizzate in deroga, anno dopo anno. In Italia attualmente su pomodoro sono autorizzate 12 sostanze attive, di cui 3 utilizzabili per la fumigazione del terreno e le rimanenti per l’utilizzo in fertirrigazione con coltura in atto.

Le alternative alla fumigazione del terreno per la disinfezione del suolo, efficaci per il controllo dei nematodi, sono molteplici. Tra queste ricordiamo la biofumigazione con sovesci biocidi a base di alcune piante brassicacee, la disinfezione anaerobica del terreno (DAS), la vaporizzazione e soprattutto la solarizzazione.

Solarizzazione

L’efficacia della solarizzazione dipende dalle temperature che si riescono a raggiungere nei vari strati di suolo e dal perdurare di queste condizioni, per questo motivo la solarizzazione mostra risultati molto soddisfacenti nelle regioni meridionali e nei mesi più caldi dell’anno.

Questa tecnica consente di minimizzare non solo la carica nematica, ma anche quella di molti altri patogeni tellurici, che in presenza di radici danneggiate dai nematodi possono facilmente proliferare, dando origine alle cosiddette «infezioni miste».

Sostanze attive

Per quanto riguarda le sostanze attive da applicare con coltura in atto è importante impostare le strategie di intervento tenendo conto del ciclo biologico dei nematodi. In questo senso è importante applicare sostanze attive ovicide e larvicide e integrare sostanze ad attività nematocida con sostanze ad attività nematostatica.

Da segnalare che negli ultimi anni molte sostanze attive ad azione nematocida e nematostatica sono utilizzabili anche in agricoltura biologica e sono rappresentate da prodotti di origine vegetale o a base di funghi parassiti.

Supporto digitale

Un ultimo aspetto, ma non meno importante, è il supporto digitale. Nel mercato è da poco tempo entrato uno strumento che permette sia il monitoraggio del ciclo dei nematodi per il corretto posizionamento delle soluzioni ovicide o larvicide, sia il monitoraggio della solarizzazione.

Questo strumento è in grado di misurare i parametri fisici del terreno per poi elaborarli tramite uno specifico algoritmo e prende il nome di Nematool. Un’app installata su smartphone e collegata alla sonda in campo fornisce un alert che dà indicazione per l’esecuzione delle applicazioni.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 31/2022
Pomodoro, nuove strategie per la lotta ai nematodi galligeni
di I. Ramon, A. Gennuso, A. Implatini, E. R. Giudice, A. Costanzo, R. Zago, G. Cicero
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