Reddito del grano duro: l’importanza della nutrizione

Professionalità, conoscenze tecniche e strategie commerciali sono fattori fondamentali per fare reddito con qualunque coltura e il grano duro non solo non fa eccezione, ma è probabilmente una delle produzioni agricole che può trarne i maggiori benefici, sia dal punto di vista quanti-qualitativo, sia economico.
Questo il messaggio che Eurochem ha voluto trasmettere ai tanti agricoltori che lo scorso 15 ottobre erano presenti a Foggia, presso il centro sperimentale del CREA, per l’evento «Grano duro, risorsa insostituibile per la cerealicoltura nazionale» organizzato in collaborazione con L’Informatore Agrario nell’ambito del progetto “Smart Nutrition”.

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Dopo i saluti da parte del direttore del CREA Pasquale de Vita, del responsabile vendite Edi Rigonat e del direttore generale di Eurochem Italia Massimo Rossini, la mattinata si è concentrata sulla nutrizione del grano duro con l’intervento di Antonio Troccoli, che da più di un decennio testa presso i campi prova del CREA di Foggia vari fertilizzanti con azoto stabilizzato a confronto con formulati con azoto normale: «la fertilizzazione azotata del frumento duro con formulati contenenti azoto stabilizzato ha determinato, rispetto all’uso di concimi azotati normali, una risposta positiva sia sulla resa di granella sia sul contenuto proteico» ha evidenziato Troccoli.
Nello specifico la sperimentazione ha evidenziato come l’impiego di fertilizzanti della linea Entec® con azoto nitrico e ammoniacale stabilizzato con l’inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP e fosforo ad alta solubilità determini un incremento della produzione di granella dell’ordine del 5,2% rispetto ai fertilizzanti con azoto convenzionale e del 10-13% rispetto alle coltivazioni non concimate.

La sala del CREA di Foggia durante il convegno

Grano duro di qualità per la filiera

Ma perché è così importante aumentare rese e qualità del grano duro? A rispondere a questa domanda è stato Giannicola Caione, imprenditore agricolo e presidente del Con.Cer. di Foggia, una società cooperativa che rientra nel Gruppo Caione che si occupa di sementi, concimi e prodotti fitosanitari: «da diversi anni siamo impegnati nella promozione di contratti di filiera per Barilla, strumenti che ci permettono di assicurare, almeno in parte, la redditività delle imprese agricole riducendo la volatilità di mercato e creando trasparenza e fluidità nello stesso, a patto però di fornire grano duro con determinate caratteristiche qualitative e merceologiche, rispettando l’ambiente e garantendo all’industria alimentare tracciabilità e sostenibilità, oggi requisisti imprescindibili se si vuole stare sul mercato».

Tecnologie per la nutrizione

Alla fertilizzazione, quindi, vengono richieste performance sempre crescenti, ottenibili solo con i prodotti più innovativi: «la qualità dei fertilizzanti è una caratteristica fondamentale per ottenere in campo i risultati desiderati – ha evidenziato Pietro Costanza, product manager senior per Eurochem Italia – tanto quanto la loro tecnologia, frutto della ricerca e sviluppo delle aziende produttrici. Una delle ultime novità di Eurochem dedicata alla concimazione del frumento è Stimulus – ha sottolineato Costanza – un concime a base di urea ammonio solfato che contiene una importante quota di azoto totale insieme allo zolfo sotto forma di solfato (12,5%). La presenza dentro a Stimulus di una quota ammoniacale (4%) rende l’assimilazione dell’azoto da parte della pianta più veloce rispetto ad una urea tradizionale mentre gli ioni solfato sono prontamente assimilabili dalla pianta ed ottimizzano e velocizzano il processo fotosintetico. Infine, il pH acido (5), nettamente diverso da quello dell’urea tradizionale che è alcalino (8), è un ulteriore importante valore aggiunto di questo prodotto. L’acidificazione attorno al capillizio radicale infatti rende disponibile per la pianta anche il fosforo retrogradato ed i microelementi bloccati».

A chiudere l’incontro sono stati gli stessi agricoltori, chiamati da Francesco Giovine, area manager di Eurochem, a testimoniare sul palco le loro esperienze “di campo”.
I tanti interventi hanno evidenziato quanto oggi sia sempre più complesso produrre grano duro al Sud Italia – vittima come il resto della nazione tanto dei cambiamenti climatici, quanto delle incertezze del mercato – ma anche come i prodotti innovativi siano alleati fondamentali per il loro lavoro, che alla fine dei conti è fare impresa.