Netafim festeggia in campo i suoi 30 anni

È l’abito delle migliori occasioni quello che Netafim ha mostrato lo scorso venerdì 7 giugno a tutti gli agricoltori, ai rivenditori e agli agronomi che hanno deciso di festeggiare il suo trentesimo anniversario di attività in campo a Pisticci (Matera) presso l’azienda agricola Nicofruit.
Un traguardo significativo per un’azienda specializzata nell’irrigazione di precisione che ha fatto della ricerca di soluzioni intelligenti il carattere distintivo avvalendosi anche dell’esperienza in Israele, dove l’azienda nasce nel 1965 e dove sperimenta l’efficienza nell’uso delle risorse idriche in zone in cui l’acqua è una risorsa scarsa e quindi da utilizzare al meglio.
L’Italia è stato uno dei primi paesi nel mondo a credere nell’irrigazione a goccia come tecnologia innovativa per un’agricoltura sostenibile e la nascita nel 1989 di Imago, il primo rivenditore Netafim Italia, ha rappresentato quasi un atto dovuto per l’uso razionale dell’acqua irrigua.

Le innovazioni tecnologiche di Netafim presso le serre dell’azienda Nicofruit

Meno acqua, più resa

Stefano Ballerini, Country Manager di Netafim Italia ha accolto i partecipanti all’evento, che si è svolto in un’azienda che conta ben 50 ettari coltivati a fragola Candonga.
Ballerini ha illustrato subito la mission di Netafim, «Grow more with less»: tre sole parole che illustrano chiaramente l’obiettivo finale dell’azienda, ovvero rese più elevate utilizzano meno acqua. «Il sistema intelligente di Netafim è in grado di interfacciarsi tra la pianta e l’agricoltore avvisandolo su quando intervenire con l’intervento irriguo – ha evidenziato Ballerini – mediante sensori che, in tempo reale, acquisiscono e analizzano i dati sullo stato idrico del terreno e delle piante e restituiscono informazioni precise sullo stress idrico a cui la pianta è sottoposta».

Stefano Ballerini, Country Manager di Netafim Italia

Ma l’osservazione in campo vale più delle parole e per questo la giornata ha previsto visite in campo e workshop itineranti suddivisi in tour tematici con appositi gazebo – ha spiegato Flavio Malatesta, Responsabile Marketing Comunicazione – per visionare i materiali utilizzati nell’impianto irriguo per ognuna delle quattro colture dotate di impianti con irrigazione a goccia: fragola, albicocca, kiwi e uva da tavola.

Attraverso le zone di sosta dei tour è stato possibile vedere e toccare con mano gli impianti di irrigazione a goccia, di protezione antibrina e approfondire la conoscenza tecnica sui materiali e le performance con cui vengono realizzate le ali gocciolanti, il cuore di tutto l’impianto. «Un sistema di precision farming – ha continuato Malatesta – che consente di distribuire a bassa pressione piccole quantità di acqua e di sostanze nutritive, nel caso si voglia praticare la fertirrigazione, in maniera uniforme anche in condizioni di pendenza del terreno, grazie ad un sistema di autocompensazione che assicura la stessa erogazione di acqua sia nell’irrigatore a monte sia in quello a valle».

L’innovazione Netbeat

«L’integrazione dei dati acquisiti dai sensori e le specifiche esigenze colturali trovano integrazione grazie a Netbeat – ha spiegato Alberto Puggioni, Responsabile Agronomico – un’automazione avanzata che si poggia su un algoritmo di intelligenza artificiale che raccoglie diversi dati. come ad esempio il turgore fogliare, e li elabora velocemente in base alla fenologia della coltura restituendo un’indicazione precisa sulla convenienza o meno ad irrigare, garantendo la tempistica dell’intervento e inviando queste decisioni su un qualsiasi smartphone attraverso specifica interfaccia».

Qualità del prodotto, aumento della shelf life, risparmio idrico e aumento delle rese produttive sono i vantaggi della tecnologia Netbeat, ha sottolineato Puggioni, vantaggi ormai certificati nel caso della fragola, coltura di riferimento in Basilicata, con un risparmio idrico di circa il 50% rispetto ad un sistema a goccia tradizionale e con rese produttive dal 15 al 30% superiori rispetto alle tecniche tradizionali.
Ma Netafim Italia non considera questi 30 anni di attività un traguardo ma solo un obiettivo intermedio e già si proietta verso una nuova sfida che va ben oltre l’applicabilità di Netbeat su un numero sempre più ampio di colture e contempla la possibilità di utilizzare l’irrigazione di precisione anche nei principali centri risicoli del nord, esperienza già in fase avanzata, e nelle regioni del sud con sperimentazioni che partiranno a breve.

 

Carmen D’Antonio