Insetti e acari della vite, biosoluzioni da Koppert

Adulto di A. vladimiri (Citripar) intento a parassitizzare una cocciniglia

Negli ultimi anni in tutti i settori agricoli italiani è aumentata la richiesta per una produzione più sostenibile e attenta ai residui. Questo è ancora più vero anche per la produzione vitivinicola, spinta in questa direzione anche dalle richieste di gdo e consumatori.

In quest’ottica Koppert, azienda leader mondiale in lotta biologica e impollinazione, continua a sviluppare protocolli di difesa e collaborazioni con importanti realtà del settore. Lo scopo è sempre quello di mettere a punto protocolli di difesa efficaci e sicuri per l’ambiente e il consumatore.

Tra i principali prodotti Koppert utilizzabili contro le avversità della vite si possono annoverare:

  • Citripar (Anagyrus vladimiri): imenottero parassitoide in grado di parassitizzare diverse specie di cocciniglie cotonose (Planococcus e Pseudococcus spp.). La sua formulazione innovativa in pupe consente una buona tolleranza al trasporto, nonché di sfruttare al meglio la vitalità dell’insetto adulto in campo. La pratica confezione in bottiglia inoltre permette un rapido posizionamento in campo;
  • Cryptobug(-L) (Cryptolaemus montrouzieri): coleottero coccinellide, vorace predatore di svariate specie di cocciniglia e in grado di ripulire rapidamente focolai già presenti. Disponibile sia in formato larva sia adulto, è in grado di predare grandi quantitativi di tutti gli stadi di cocciniglia cotonosa;
  • Capsanem (Steinernema carpocapsae) e Larvanem (Heterorhabditis bacteriophora): nematodi entomopatogeni formulati in un gel biodegradabile e applicabili per via fogliare disciolto in acqua. Questi predatori penetrano negli insetti, li uccidono con l’aiuto di batteri simbionti e se ne nutrono. Già usati su svariate colture e avversità, hanno dimostrato la loro efficacia tra gli altri su coleotteri (Otiorhynchus spp. e Popilia japonica) e lepidotteri (Lobesia botrana);
  • Spical Ulti-mite (Neoseiulus californicus): questi sacchettini impermeabili e compostabili da appendere alle piante sono vere e proprie biofabbriche da cui gli acari predatori fuoriescono per settimane andando a predare diverse specie di acari dannosi come Eotetranychus carpini, Panonychus ulmi e Tetranychus urticae.

«Oltre alle soluzioni biologiche già collaudate − spiega Francesco Bourlot, responsabile sviluppo prodotti di Koppert Italia − continuiamo ad aggiornare protocolli e prodotti per essere in grado di dare sempre risposte efficaci alle problematiche incontrate dai produttori. Alcune delle avversità su cui stiamo lavorando maggiormente al momento per quanto riguarda la vite sono Parthenolecanium corni, Scaphoi deus titanus e Lobesia botrana oltre a varie malattie fungine come oidio e peronopora».

La parola dal campo

«Dopo diversi anni di costante crescita − spiegano i tecnici Koppert Edoardo Filippi e Daniele Marraccini, responsabili rispettivamente di Friuli e Toscana − nel 2023 lavoreremo su più di 700 ha di vigneto, distribuiti soprattutto tra il Nord-Est e la Toscana. Queste superfici includono ovviamente aziende bio, ma la grande maggioranza opera in convenzionale. Le principali avversità su cui lavoriamo sono la cocciniglia cotonosa e, in maniera minore, i vari acari fitofagi come Eotetranychus, Colomerus e Panonychus spp.».

Dopo l’esperienza degli ultimi anni Giampietro Speri, responsabile tecnico di Speri Viticoltori, azienda della Valpolicella, afferma «siamo un’azienda interamente biologica con più di 60 ha di vigne e la cocciniglia era diventata una delle nostre principali preoccupazioni. Grazie alle soluzioni Koppert siamo riusciti a controllare questo parassita in modo efficace e sostenibile senza impattare negativamente sugli altri organismi utili presenti in campo. Oggi Citripar e Criptobug fanno parte delle nostre strategie standard».

Luigi Carrer, produttore di vini del Trevigiano, concorda affermando «nei miei appezzamenti Citripar ha permesso un ottimo controllo della cocciniglia, ormai divenuta un problema costante».

Sergio Armellin, viticoltore del Friuli, aggiunge «per contenere eventuali focolai residui, su consiglio dei tecnici Koppert abbiamo eseguito un’applicazione di Criptobug tramite drone con ottimi risultati».

Giulio Carmassi, agronomo dell’azienda agricola Gagliole di Panzano in Chianti (Firenze), si occupa della gestione tecnica delle sue vigne. «Negli ultimi anni − ha evidenziato Carmassi − avevamo avuto sempre più difficoltà a controllare diversi fitofagi, cocciniglia in primis. Grazie ai protocolli di difesa specifici elaborati col nostro tecnico Koppert siamo riusciti a tenere questa problematica sotto controllo. Oltre a ciò, queste tecniche ci permettono di ridurre residui e costi, ripristinando allo stesso tempo la biodiversità del campo. Quello che definirei una vittoria su tutta la linea!».

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