Diserbo del mais: adattarsi è la migliore strategia

La sala "virtuale" dell'evento «Non molliamo mais». Da sinistra: Claudio Campagna, Dario Manuello, Lorenzo Andreotti (moderatore)

Quella del 2020 è stata una buona annata per il mais italiano, l’andamento meteorologico è stato favorevole dal punto di vista produttivo e sanitario ma allo stesso tempo ha creato non pochi problemi per le operazioni di diserbo di pre-emergenza, assolutamente strategiche per questa coltura.
Se a questo aggiungiamo le limitazioni all’impiego di alcune sostanze attive, come terbutilazina e S-metolachlor, negli areali più importanti per il mais, le complicazioni aumentano esponenzialmente e per affrontarle servono soluzioni innovative che uniscano buone pratiche agronomiche a strategie di impiego razionale delle sostanze attive ancora disponibili.

Per fare chiarezza in questo senso Syngenta ha organizzato l’evento online intitolato – non a caso – “Non molliamo mais”, al quale hanno partecipato Mirco Fabbri, malerbologo dell’Università di Bologna, Amedeo Reyneri, docente di agronomia e colture erbacee dell’Università di Torino, Claudio Campagna, responsabile tecnico colture erbacee per Syngenta e Dario Manuello, responsabile marketing colture erbacee per Syngenta.
L’evento si è aperto con una video testimonianza di due maiscoltori lombardi, Cesare Soldi e Carlo Franciosi, che hanno evidenziato quanto nella loro regione la limitazione d’impiego della terbutilazina e la mancanza di nuove sostanze attive per il diserbo assieme alla presenza crescente di malerbe resistenti renda sempre più difficile fare reddito con il mais, problematiche queste confermate anche da un sondaggio lanciato in diretta durante la trasmissione.

Adattarsi alle nuove problematiche

A fare il punto su come si possono arginare queste problematiche è stato Mirco Fabbri: «complici gli inverni sempre più corti di questi ultimi anni si cerca di anticipare quanto possibile la semina del mais, operazione che però aumenta il periodo critico, quello cioè che intercorre tra la comparsa delle infestanti e l’ottava foglia del mais, aumentando la competizione di queste ultime con la coltura. Le semine anticipate oltretutto aumentano la presenza delle poligonacee, che con la limitazione all’impiego della terbutilazina diventano molto più difficili da contenere. Anche per questi motivi le applicazioni di pre-emergenza restano fondamentali per contenere la quasi totalità delle infestanti annuali».
«Il mais è considerato una coltura semplice – ha sottolineato Claudio Campagna – ma la realtà oggi è molto più complessa e, restando in ambito diserbo, incerta. Per far fronte a questo scenario è fondamentale muoversi proattivamente identificando soluzioni alternative a quelle ad oggi usate.
I risultati di un biennio di prove sperimentali – ha continuato – evidenziano come le linee Syngenta che prevedono l’impiego di Lumestra Pack 2.0 + Domitrel 400 CS o Callisto 480 + Domitrel 400 CS o ancora Camix + Domitrel 400 CS siano in grado di coprire in modo completo sia le mono sia le dicotiledoni. Inoltre, abbiamo testato la loro efficacia contro Cyperus esculentus, una delle infestanti emergenti più importanti, con risultati sempre superiori agli standard di riferimento».

Ragionare in ottica sostenibile

«In ottica di approccio sempre più sostenibile alla coltura del mais – ha spiegato Amedeo Reyneri – è essenziale oggi ragionare in termini di “diserbo integrato”, cioè valutare gli effetti del diserbo, tra cui l’insorgenza delle resistenze, anche sulle colture in avvicendamento. L’intero sistema deve lavorare in modo armonico, ad esempio se operiamo su mais con diserbanti in pre-emergenza che non stimolano la resistenza ma colpiscono le malerbe target, il frumento o la soia successivi potranno essere trattati solo con i post-emergenza. Viceversa, sulle colture in successione i diserbi saranno più complessi e quindi più costosi».
«Per il mais è fondamentale ragionare in un contesto più ampio ed essere flessibili nell’individuare soluzioni – ha detto Dario Manuello – e il portfolio Syngenta è studiato proprio per questo. Il claim “Tutti per uno, Lumax per tutti”, che varrà anche per il 2021, ha appunto questo obiettivo.
Il Lumax resta il riferimento per eccellenza per la pre-emergenza del mais ma non dimentichiamo le opportunità “terbutilazina free” Camix + Domitrel 400 CS e la novità 2021 Lumestra Pack 2.0, formato da Callisto 480 ed Encarit le cui sostanze attive, rispettivamente mesotrione e dimethenamide-p, lavorano in sinergia coprendo le più comuni infestanti graminacee e dicotiledoni del mais e quelle difficili come sorghetta (da seme) e Cyperus esculentus, in questo caso una soluzione terbutilazina ed s-metolachlor free. Ad un ampio catalogo di prodotti – ha aggiunto – continueremo sempre di più ad offrire anche soluzioni digitali, come l’App Syngenta, scaricabile dai principali stores, nella quale verranno inseriti i vari prodotti Syngenta per l’agricoltore. Il digital infatti deve supportare l’agricoltore nella gestione delle problematiche aziendali e nella corretta gestione dei prodotti per mantenerli sul mercato per il maggior tempo possibile».

L.A.

 

Il video integrale dell’evento «Non molliamo mais»