Dal campo alla tavola: un percorso da semplificare

Sicurezza sanitaria delle attività zootecniche, impatto ambientale di agrofarmaci e fertilizzanti e ricadute delle richieste UE sul lavoro degli agricoltori sono tematiche di grande attualità sia per gli addetti ai lavori del mondo agro-zootecnico, sia per l’opinione pubblica e in quanto tali vanno analizzate e discusse da esperti del settore, perché il rischio di “polarizzare” gli argomenti è elevato, trasformando di conseguenza i fatti in opinioni.
Questi argomenti, assieme a tanti altri, sono stati al centro dell’evento “Farm to Fork: dal campo alla tavola” organizzato da Aires (Associazione italiana raccoglitori essiccatori e stoccatori cereali e semi oleosi) tenutosi in contemporanea a Canaro (Rovigo) e Vische (Cuneo) lo scorso venerdì 17 febbraio.
Dopo i saluti di apertura da parte del senatore Bartolomeo Amidei, membro della Commissione permanente Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, e di Gianfranco Pizzolato e Paolo Savoia di AIRES, l’incontro è entrato nel vivo con il ricordo da parte di Paolo Camerotto, del Dipartimento prevenzione ULSS1 Dolomiti, dei medici veterinari Giovanni Vincenzi e Carlo Rossi per migliorare la produzione agricola e zootecnica: «due professionisti che si sono distinti per la capacità di gestire emergenze anche molto gravi, come la BSE o le annate nere per le aflatossine nel mais, coinvolgendo più soggetti e mediando tra la parte produttiva e quella pubblica».
Angelo Di Mambro, giornalista Ansa e corrispondente da Bruxelles de L’Informatore Agrario ha fatto il punto sullo stato attuale della tanto discussa strategia Farm To Fork, che richiederà all’agricoltura europea di ridurre drasticamente l’impiego di agrofarmaci e fertilizzanti entro il 2030:«ad oggi l’unico obiettivo della Farm To Fork ad essersi effettivamente trasformato in regolamento è quello relativo all’uso sostenibile degli agrofarmaci – ha sottolineato Di Mambro. Tutti gli altri obiettivi, complici anche le varie spaccature tra i portatori di interesse, che stanno allontanando le posizioni, sono sostanzialmente fermi. Ma questo non vuol dire che l’Europa rinuncerà alla strategia Farm to Fork, che resta senza nessun dubbio una strada obbligata».
Sul tema si è soffermato anche Amedeo Reyneri, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino: «applicare oggi la strategia Farm To Fork alla lettera, come riportato da diversi studi internazionali, significherebbe ridurre la produzione media nazionale di cereali dal 20 al 30%, con sicure ricadute anche a livello qualitativo e tecnologico. Il tutto si scontra con uno scenario geopolitico che aumenta le incertezze di mercato, per cui le agrotecniche che serviranno per i prossimi anni devono essere impostate con una logica di intensificazione sostenibile, in grado di mantenere la redditività per le aziende rispettando le richieste europee».
Luca Zandonà, dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia, è tornato sull’argomento zootecnia descrivendo ClassyFarm, portale nazionale della veterinaria dove sono contenute tutte le informazioni sugli allevamenti e sulle relative prestazioni in termini di salute e benessere degli animali: « uno strumento efficace per rafforzare la prevenzione delle malattie animali e la lotta all’antimicrobico resistenza e rendere più efficiente il controllo ufficiale da parte delle Autorità competenti, ma nello stesso tempo offre agli allevatori le condizioni per migliorarsi e tendere all’eccellenza».
L’intervento conclusivo di Agostino Macrì, esperto di sicurezza alimentare e docente dell’Università Campus Biomedico di Roma, ha evidenziato come si faccia ancora molta confusione nell’opinione pubblica tra qualità e sicurezza alimentare: «il livello qualitativo delle nostro produzioni agroalimentari è elevatissimo e va tutelata anche la quantità delle stesse – ha sottolineato Macrì – pena una ricaduta sia sulla bilancia del nostro export di prodotti, sia sulla disponibilità per noi stessi. Ben vengano, quindi, tutte le soluzioni che permettono ai nostri agricoltori di poter continuare a fare il loro lavoro».

Lorenzo Andreotti

Video integrale dell’evento