AGREA festeggia il 25° anniversario

Passione e curiosità della scoperta. Da venticinque anni questi due concetti animano le attività di AGREA Centro Studi, realtà veronese oggi considerata non solo un punto di riferimento tra i Centri di saggio ma anche in grado di rappresentare un vero e proprio ponte tra l’innovazione nel settore della difesa fitosanitaria e le aziende agricole.

Abbiamo incontrato Gabriele Posenato (socio fondatore) e Massimiliano Pasini (presidente e socio fondatore), presso la sede di San Giovanni Lupatoto per raccontare quali sono state le chiavi della crescita di AGREA e quali obiettivi si pone oggi l’azienda per rispondere alle richieste di un settore in continua evoluzione.

«La nostra nascita nel 1997 ‒ ci hanno raccontato Posenato e Pasini ‒ è coincisa con un momento di grande cambiamento nel settore della difesa fitosanitaria, l’applicazione della direttiva 91/414, la normativa (va ricordato) che ha portato a una profonda revisione della disponibilità di sostanze attive a livello europeo.»

«Sin da subito ci siamo accreditati come Centro di saggio ufficialmente riconosciuto dal Mipaaf, per svolgere prove sperimentali ai fini regi strativi nell’ambito della ricerca e dello sviluppo dei prodotti e mezzi di difesa fitosanitaria, anche se abbiamo capito che questo non era sufficiente per rispondere alle problematiche della protezione delle piante.»

«Abbiamo posto, pertanto, le basi per portare a compimento quella che è diventata la nostra mission “dare risposte scientifiche, chiare, concrete al mondo produttivo e a chi produce mezzi per la difesa fitosanitaria, per una gestione sostenibile delle produzioni”. Qui, ci sentiamo di dire, un ruolo fondamentale l’ha avuto la nostra provenienza dal mondo accademico».

Quali sono state le chiavi che sin da subito vi hanno permesso di essere un punto di riferimento a livello italiano?

Sicuramente un ruolo chiave è stato svolto dallo stretto legame con il territorio, inizialmente con le realtà veronesi e successivamente su scala nazionale, grazie alle numerose collaborazioni con il mondo della ricerca.

La vicinanza al territorio ci ha permesso di essere in prima linea nel cercare di risolvere alcune delle problematiche fitosanitarie emergenti che via via nel corso degli anni si sono affacciate in Italia: sharka del pesco, giallumi della vite, problematiche introdotte negli anni Novanta, sino alle più recenti legate all’introduzione di Drosophila suzukii e Halyomorpha halys sono solo alcune delle tematiche che hanno visto direttamente coinvolte le nostre attività di ricerca.

Grazie a questo legame con il territorio con gli anni abbiamo acquisito esperienze a 360° tanto che, dopo 25 anni, possiamo dire di essere considerati a livello italiano, ma non solo, un riferimento in quasi tutti i settori della difesa fitosanitaria.

Foto di gruppo presso la sede AGREA di San Giovanni Lupatoto (Verona)

A distanza di 25 anni, cos’è oggi AGREA?

Oggi AGREA non è più un gruppo di 5 persone ma una vera e propria impresa, che ha saputo introdurre nuove professionalità (oggi siamo circa una ventina di persone), mantenendo la capacità di rispondere alle richieste dei nostri committenti attraverso l’elevata competenza scientifica delle due diverse anime, il Centro di saggio e il Centro di ricerca applicata.

Quest’ultima area consiste nell’ideare, proporre e condurre progetti di ricerca in collaborazione con Università e centri pubblici, Regioni e associazioni di produttori, tutte attività fortemente finalizzate alla soluzione di problemi reali, spesso svolte in ambito multidisciplinare.

Dal punto di vista delle strutture, accanto alla sede di San Giovanni Lupatoto (Verona), acquisita nel 2003, nella quale oltre agli uffici sono presenti i laboratori e i magazzini, oggi possiamo contare su 4 siti sperimentali: tre nel Veronese (Ronco all’Adige, Soave, Castelnuovo del Garda) e una in Friuli Venezia Giulia (Rauscedo). L’azienda agraria sperimentale di Ronco all’Adige in particolare è completamente dedicata alle prove sperimentali su tutte le colture, sia in pieno campo che in serra.

Recentemente abbiamo infine acquistato delle camere climatiche gestite da remoto e una cella a temperatura controllata per effettuare prove di post-raccolta.

Quale futuro prevedete per le attività del Centro di saggio?

Sicuramente il settore dei Centri di saggio è cambiato negli ultimi anni. Accanto a realtà storiche come la nostra, soprattutto a Verona (riconosciuta come provincia unica per la varietà col- turale presente) si sono inserite altre realtà che hanno portato a una certa «industrializzazione» del settore, con una standardizzazione tecnica generale.

Riteniamo pertanto fondamentale mantenere assieme l’elevato livello qualitativo e la versatilità che ci hanno contraddistinto nei 25 anni di storia, durante i quali abbiamo sempre unito al dato scientifico anche un servizio di supporto alla comprensione e utilizzo dei risultati raccolti.

Con questo spirito stiamo approcciando nuovi settori, come ad esempio quello dei biostimolanti, settore in forte espansione e verso il quale c’è grande attenzione da parte dei produttori di mezzi tecnici e delle aziende agricole.

La seconda anima è rappresentata dalla ricerca applicata. Come sta evolvendo questa attività per AGREA?

La nostra competenza acquisita nel corso degli anni ci ha permesso di essere considerati un ottimo interlocutore tra il mondo della ricerca pubblica e quello produttivo partecipando attivamente a progetti di ricerca applicata di varia natura.

Un esempio in tal senso è rappresentato dal progetto sulla moria del kiwi, problematica non ancora risolta e che sta mettendo in ginocchio la coltivazione nei principali areali italiani. Nei prossimi anni puntiamo a incrementare la progettualità con le Regioni e le diverse realtà produttive attraverso partnership sempre più solide.

Non va dimenticata infine l’attività di consulenza, formazione e divulgazione che vi vede coinvolti a diversi livelli anche sulle pagine de L’Informatore Agrario.

Le competenze acquisite in ambito sperimentale sono alla base di queste tre attività in cui siamo direttamente coinvolti anche grazie alla collaborazione con diversi attori della filiera tra i quali le organizzazioni sindacali agricole.

Attraverso l’organizzazione di corsi di formazione cerchiamo di aumentare il livello professionale di tecnici e agricoltori, spiegando la scienza agraria in modo semplice ma rigoroso. Sul nostro sito internet, appena aggiornato, è disponibile una grande varietà di materiale didattico.

Molto ricca la nostra bacheca di video attraverso cui i nostri visitatori possono toccare con mano le principali problematiche che interessano le colture italiane.

Giannantonio Armentano